Recensione Libro “A pie’ di Parigi”

Citazione “Ciò che stava provando era il fresco mistero di una nuova bellezza all’angolo del Café. Un canto tra i tanti, delle sinuose sirene di marmo.”
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Di cosa parla “A pie’ di Parigi” di Stefano Rossi

Non sempre sono le singole storie a comporre un libro, come in questo libro di Stefano Rossi dal titolo “A pie’ di Parigi”, in cui nonostante ci siano personaggi, emozioni e vicende, la reale protagonista sembra Parigi con il suo fascino indiscusso.

In questa breve storia raccontata con leggerezza e coinvolgimento dallo scrittore Stefano Rossi si può cogliere tutta la passione e il trasporto possibili. Julien, protagonista del libro “A pie’ di Parigi” arriva da Marsiglia a Parigi insieme a Michel, un amico pittore.

La città più romantica nell’immaginario collettivo, si presenta come uno scenario ricco di situazioni che inglobano emozioni. A Parigi tutto sembra possibile in quel 1929. E quel che capita a Julien non è soltanto perdersi negli occhi delle donne che incontra o lasciarsi coinvolgere da uno scorrere di bellezza e possibilità che vagano per le strade di Parigi. Ciò che accade a Julien è di dover affrontare se stesso, riconoscersi, scoprirsi intimamente e sfidarsi.

L’incontro di Julien con Lucie, una donna distinta, elegante e affascinante in un caffè, che attirerà la sua attenzione, cambierà la vita del protagonista facendo confluire le due storie personali nella stessa direzione per raggiungere un obiettivo comune.

Julien, pur senza conoscere la donna, sente il suo richiamo e decide di seguirla. Si ritroverà poco dopo con una sorta di misterioso invito che lascia i lettori in sospensione, a chiedersi cosa accadrà un attimo dopo.

La storia del libro “A pie’ di Parigi” di Stefano Rossi prosegue, ma ciò che è chiaro è come in ogni individuo ci siano due parti, di cui una oscura e come gli istinti prendano il sopravvento sulla ragione.

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Redazione - Recensione Libro.it

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