Di cosa parla Finché tornerà ancora l’alba di Giuseppe Rossi
Il libro Finché tornerà ancora l’alba (Kimerik) di Giuseppe Rossi racconta di un sogno: trovare il modo per vivere in una società migliore.
Salim, a differenza della maggior parte delle persone che attendono che il cambiamento arrivi da sé, parte con il desiderio di realizzare il suo obiettivo.
Il viaggio che intraprende con il capitano Kab insieme al suo equipaggio è verso luoghi distanti nel tempo e nello spazio. Rischia ciò che ha di più caro per sfidare la vita e trovare quel posto nel mondo tanto agognato che lo renda felice.
La crisi sociale ha reso tutto più fragile, si vive senza equilibrio, in un tempo precario. Non ci sono più certezze nel lavoro, nella quotidianità; non ci sono più neppure quei valori che hanno tenuto salde le generazioni passate.
Proprio per questa assenza di speranza diffusa, per superare una crisi che ha invaso il mondo, per utilizzare quell’ottimismo che manca, Salim cerca la soluzione nelle epoche passate.
In quelle terre distanti anni luce il lettore incontrerà, tra le pagine del libro Finché tornerà ancora l’alba, personaggi che hanno cambiato la Storia, eroi che hanno reso migliore la vita. Si potrà quasi toccare con mano le sofferenze e le fatiche di chi ci ha preceduto, ma anche la consistenza dei sogni che possono essere realizzati.
Ci troveremo all’epoca di Gesù, re Artù, di Isac Newton, vivremo la tragedia di Hiroshima, saremo accanto a Gandhi e vicino a chi navigò sul Titanic, insomma attraverseremo la Storia su un veliero magico.
Sarebbe bello se esistesse una macchina del tempo che ci permettesse di tornare indietro, nel passato, per poi portarci nel futuro, un viaggio per cambiare le sorti del mondo. Giuseppe Rossi dà spazio alla fantasia per rendere reale, in questa storia, un sogno.
Ciò che si legge nel libro Finché tornerà ancora l’alba è una fantastica avventura che per qualche ora ci allontana dalla monotonia e dalle difficoltà quotidiane. Un romanzo che ci dà speranza e ci invita a fare qualcosa per cambiare il cattivo destino che ci stiamo costruendo.