Recensione Libro Il cappotto della macellaia

Citazione “La verità non venne mai a galla: i morti non parlano, gli assassini non si autoaccusano, l’unico testimone non disse nulla perché era il vero colpevole.”
Il cappotto della macellaia
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Di cosa parla Il cappotto della macellaia di Lilia Carlota Lorenzo

Il cappotto della macellaia di Lilia Carlota Lorenzo è un romanzo dai contorni gialli ambientato a Palo Santo, un paese inventato dell’Argentina.

Mentre si organizzano i preparativi per un matrimonio che coinvolge tutti i 200 abitanti del paese, conosciamo i vari protagonisti bizzarri e pettegoli del posto.

Ed è proprio durante la presentazione di questi personaggi ambigui e problematici che il libro Il cappotto della macellaia comincia a coinvolgere il lettore nelle spire della sua storia.

La macellaia, in realtà è la maestra e tuttofare dell’unica scuola del posto. Il marito ha una macelleria da cui si riforniscono tutti, lui è un brav’uomo e molti lo compiangono per la brutta situazione familiare in cui versa. I due hanno una figlia a cui la sarta del paese da settimane imbastisce e scuce il cappotto per ingrandirlo ogni volta perché la bambina continua a mettere su chili a causa di un’insaziabile voglia di dolci che mangia continuamente e di nascosto.

Anche la sarta non ha una facile situazione a casa, il marito va a caccia senza ottenere buoni risultati, non s’interessa della famiglia e men che meno del figlio, che a detta di tutti è ritardato. Il bambino, dopo aver assistito a una scena assurda, il colpo di scena che cambia le sorti del paese, ha paura della merciaia Solimana.

Solimana ha una sorella con evidenti problemi mentali, che da tempo resta rinchiusa in casa lontano da sguardi indiscreti. Nel frattempo la merciaia, da molti considerata una donna di facili costumi, ospita per pochi minuti in casa sua gli uomini del posto.

I muri si sa hanno orecchie e le chiacchiere si diffondono velocemente. I più pettegoli sono la telefonista del posto che pur non facendosi mai vedere da nessuno, ascolta le telefonate di tutti raccogliendo i passaggi salienti su quaderni che poi rilegge come fossero telenovelas. E poi c’è Zotikos, un immigrato greco, che usando il buco della sua serratura sa i fatti di tutto Palo Santo.

In questo piccolo paese come tanti, in cui non dovrebbero esistere segreti tanto sia facile tenersi d’occhio tutti, e dove non è mai accaduto nulla di più importante che un matrimonio, si compie un assurdo delitto, che per quanto non lasci dubbi su chi sia il colpevole, è stato realizzato con una cura di particolari degna di un killer spietato di mestiere. Chi sarà stato a compiere l’omicidio e soprattutto perché? Cosa ha spinto l’assassino a fare fuori un possibile rivale?

Il cappotto della macellaia di Lilia Carlota Lorenzo è un romanzo ironico, pungente, talmente curato nelle descrizioni di fatti e personaggi da far sembrare tutta l’assurda messinscena creata dalla penna della scrittrice come qualcosa di reale, perché in fondo qualcosa di reale veramente c’è.

Vi sembrerà di stare dietro la serratura della porta a spiare i vostri vicini, o con la cornetta all’orecchio per sentire cosa si dicono gli altri durante le conversazioni, sarete insomma protagonisti di una commedia degli equivoci, sagace, che finisce con il morto.

L’architettura narrativa di questo libro è davvero sorprendente, dopo uno spaesamento iniziale dovuto ai tanti personaggi, entrerete nel fulcro del romanzo, quasi protagonisti di ciò che avviene.

Il libro Il cappotto della macellaia è stato pubblicato nel 2016 dalla casa editrice Mondadori dopo l’enorme successo che Lilia Carlota Lorenzo aveva ottenuto grazie a un bel passaparola in seguito al self-publishing sulla bontà del libro.

Siamo certi che questo successo proseguirà per la freschezza della scrittura dell’autrice che con pochi ed essenziali tratti riesce non solo a rendere quasi tangibili i personaggi del libro, ma che crea un giallo divertente e scorrevole, mettendo così una sorta di ciliegina sulla torta.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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