Recensione Libro.it intervista Pulsatilla

Irriverente, dissacrante, ironica e riflessiva: ecco a voi Pulsatilla, l'autrice di Giulietta Squeenz e Quest'anno ti ha detto male. Lettere a Babbo Natale cestinate da lui medesimo e casualmente ritrovate.
Pulsatilla
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Intervista a Pulsatilla

Leggendo il suo blog ci sono delle domande che si è fatta da sola a cui risponde senza mezzi termini. Può riproporre ai nostri lettori lo stesso “gioco Marzulliano” del si faccia una domanda e si dia una risposta?

«Che cos’è la Pulsatilla?».
«La verità è che non lo so esattamente neanch’io. Acqua in bocca, però».
«Il successo l’ha cambiata?».
«No. Faccio esattamente le stesse cose che facevo prima: scrivere molto, mangiare un po’ troppo e dormire un po’ troppo poco».
«La gloria le ha portato anche ricchezza?».
«No, sono indietro di due affitti».
«La vita è un sogno?».
«No, la vita è una gran fatica e vale la pena farla».

Direi che è stata perfetta! Nella quarta di copertina di Giulietta Squeenz c’è un dialogo esilarante che fa molto ridere. Il libro mantiene questi toni allegri, nonostante la protagonista viva momenti difficili e tragedie quotidiane. E’ quello che avviene anche nella sua vita privata? L’ironia è l’arma che l’aiuta ad affrontare i problemi di tutti i giorni?

Il retro di copertina contiene un dialogo abbastanza cinico, né mi pare che il libro mantenga sempre dei toni allegri. A volte Giulietta si perde d’animo, a volte soffre la solitudine, a volte tenta di farsi fuori, e comunque il romanzo è punteggiato di lutti. È anche vero, però, che i dialoghi a volte sono bagnati di sarcasmo, perché ogni tragedia ha sempre un risvolto assurdo, e l’assurdo, se preso per il verso giusto, mette allegria.
Credo che il discorso varrebbe anche per la mia vita privata se ne avessi ancora una (ultimamente pendolo principalmente tra il lavoro, la ginnastica e il divano).

Nel suo ultimo libro Quest’anno ti ha detto male. Lettere a Babbo Natale cestinate da lui medesimo e casualmente ritrovate ci sono vari bersagli a cui ha puntato, fascisti e comunisti, uomini e donne… Da cosa nasce quest’accusa generalizzata?

Mi sollazzava l’idea di fare il verso a certi italiani, rilevarne i tic verbali, il profilo psicologico, i gusti, le pretese. Raccogliere le loro – ipotetiche – lettere a Babbo Natale era un pretesto per fare della satira sociale leggera e leggibile.

Il libro che Pulsatilla avrebbe voluto scrivere al posto di un suo collega?

In realtà mi fanno questa domanda spesso, e siccome il libro che avrei voluto scrivere non è uno solo, cambio titolo ogni volta. Quello di oggi è I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante. Bellissimo.

Quello che le ha lasciato dubbi e perplessità, della serie, come mai ha avuto tanto successo?

Il tempo necessario per trovare una risposta a questo quesito è tempo sottratto alla vita, quindi di norma lo utilizzo per fare altro. Tipo? Scrivere.

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

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