Recensione Libro.it intervista Stefania Sabadini autrice del libro “Capture”

Intervista alla scrittrice Stefania Sabadini.
Stefania Sabadini
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1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Sono una ragazza piuttosto semplice, che ha avuto una vita complicata a causa della malattia. Nonostante i miei dolorosi trascorsi, ho voluto realizzare i miei sogni, tra cui quello a cui tengo di più, scrivere e pubblicare un libro. Scrivere è la mia passione, lo è da sempre. Mentre scrivo, la mia mente è proiettata totalmente in questo mondo fantastico che, se pur è immaginario, rispecchia gli aspetti più significativi – anche se non tutti – della mia vita, e, in particolare la lotta continua del bene contro il male, l’amore, la passione, le delusioni… tutto insomma.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Capture” cosa diresti?

Direi che nonostante le mille difficoltà che una persona può incontrare lungo la vita, nonostante i periodi bui, le incomprensioni e il male, il bene trionfa sempre, e dico SEMPRE.

3. Il tuo fantasy è un mix coinvolgente di realtà in cui gli abitanti mostrano la loro vera natura. Quanta realtà c’è in questo libro e quanto è stato difficile calarti in un mondo così fantasioso?

Questo libro, come dicevo, rispecchia molto della mia realtà. E’ pur vero che c’è anche la parte fantastica, quella in cui mi sono proiettata… ma non c’è stata nessuna difficoltà a calarmi in questo mondo fantasioso, tutt’altro. E’ l’aspetto più bello, forse perché sono una sognatrice, anche se so distinguere i sogni dalla realtà. Anzi, sono fin troppo con i piedi per terra. Realizzare questa saga è stata l’esperienza più bella e significativa della mia vita!

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

Vorrei che fosse palese la passione che c’è dietro questo libro, la parte della mia anima che rappresenta. E vorrei anche che comprendesse che stare dalla parte del bene può e deve fare la differenza. Vorrei anche che il mio messaggio di non smettere mai di lottare giungesse nel cuore delle persone.

5. Secondo la protagonista se non esistesse l’amore, non sarebbe possibile la salvezza. Credi come lei che non ci sarebbero alternative senza amore?

Una vita senza amore non è vita, e un mondo senza amore è destinato alla rovina, come succede in molti luoghi e nel cuore di molte persone, dov’è radicato l’odio e il rancore. L’amore ci salva da noi stessi, ci fa sopravvivere alle sofferenze, ci porta a vedere il sole anche in una giornata di tempesta. Con l’amore la nostra anima splende, con l’odio e il rancore avvizzisce.

6. Quanto la tua difficile storia legata alla malattia ha inciso su questo romanzo?

Ha inciso in modo notevole. Ho cominciato a scrivere quando avevo quattordici anni, reduce da un’esperienza ospedaliera in cui mi sono trovata in fin di vita più o meno cinque volte, o forse di più, ho smesso di contarle (scherzo!). Ero reduce dalla negligenza di certi medici e in attesa dell’intervento alla schiena… E da lì, la mia mente ha cominciato a fantasticare…

7. “Capture” è il primo capitolo della saga. Ci puoi rivelare qualcosa sul secondo e terzo libro?

Nei successivi libri gli intrighi aumentano, ci sono nuovi personaggi, aumenta anche molto l’ironia di certi personaggi, e il ritmo è sempre più incalzante. Il mistero verrà svelato man mano che le pagine scorrono e la magia travolgerà il lettore.

8. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Non c’è un romanzo in particolare, adoro leggere i libri da sempre e devo dire che sono soprattutto le saghe infinite a colpirmi, soprattutto quelle fantasy. Da Stephenie Meyer alla Rowling, Sophie Jordan, Kelley Armstrong, L. K. Hamilton… Sono innumerevoli, ma non c’è un libro in particolare.

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Mah, non mi sento così presuntuosa da sconsigliare libri alle persone. Penso onestamente che non è detto che uno scrittore affermato scriva sempre libri interessanti e uno emergente scriva libri orrendi, questo va detto.

10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Devo dire che le domande che mi sono state fatte sono molte, ma quella che nessuno mi ha mai fatto è: “Cosa rappresenta per te questo romanzo?” E rispondo: “Rappresenta tutto. Rappresenta l’esternarsi di una mia passione, l’avverarsi di un sogno, la sfida se non più importante, sempre comunque molto importante, e infine rappresenta l’essenza della gioia”.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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