Recensione Libro.it intervista Stella Aurora autrice del libro “Onirica”

Intervista a Stella Aurora.
Onirica
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1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Credo sia importante sapere che scrivo fin da bambina. Questo perché, leggendo, mi immergevo nella lettura al punto tale da non voler accettare che finisse.
Pertanto ho immaginato un ritorno all'”Isola misteriosa” ,nuove avventure per Buck, combattere nell’arena insieme a Vinicio per dimostrare l’innocenza dei Cristiani e così via.
Crescendo, ho iniziato ad appassionarmi al mistero finché non è nato Onirica.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Onirica” cosa diresti?

Con questo libro, intendo sfatare il mito (recente)per cui se non c’è splatter non c’è horror.
E che anche l’ironia può giocare un ruolo importante.
Un po’ come la pubblicità del tizio che, preso dall’entusiasmo per una vincita, esce fuori dal negozio per festeggiare e gli piomba un’automobile in testa.

3. Il tuo libro si presenta come una raccolta di racconti horror che come tema portante hanno la paura, ma una paura sana, che in alcune circostanze spinge i protagonisti delle storie a proteggersi dal pericolo e a reagire. Come mai questa scelta?

La scelta è dovuta alla mia mania di “docere et movere”. Per parlare in termini scientifici, “l’uomo è figlio della paura”… Quello che viene chiamato istinto di conservazione. Se i nostri progenitori non avessero avuto paura di nulla, la razza umana si sarebbe estinta presto. Pertanto, o affrontiamo la faccenda in maniera razionale e ne facciamo un punto di forza, oppure cediamo al panico e soccombiamo.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

Vorrei che il lettore capisse che, pur essendo diventati animali tecnologici, restiamo sempre animali.
Di conseguenza che non siamo immuni alle reazioni istintive. Se ci ricordassimo chi siamo, riusciremmo a gestirci meglio. Konrad Lorenz è molto più bravo di me a spiegarlo…

5. Quanto ti spaventano le storie che racconti mentre le scrivi o quando dopo averle impresse sul foglio le leggi?

Parlare di paura è un po’ esagerato; tuttavia considerato che, per esigenze di lavoro, scrivo la notte, è senz’altro il momento in cui butto giù la storia che mi mette più ansia. Rileggendo il giorno dopo, vedo solo gli errori i refusi ecc.

6. Le vicende sono ispirate a fatti che hai vissuto in prima persona?

In tutte le storie c’è molto di me e dei luoghi in cui ho vissuto. In particolare nel racconto “il mostro” l’esperienza dell’inseguimento del maniaco è auto-biografica. Non nascondo che anche i pensieri della protagonista sono i miei. Il finale, gli stupri ecc. sono pura invenzione.

7. Da dove nasce questa passione per l’horror e le storie che danno i brividi?

La passione per le storie che danno i brividi affonda le radici nella mia trentennale esperienza con gli scout. La sera, intorno al fuoco, raccontare storie che mettano paura è un rito.

8. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

La mia passione è iniziata da bambina e più che un libro, sono stati autori come Kipling, Verne, London, Alcott, Stowe ecc. ad influenzarmi ed a lasciare in me il senso profondo di “giustizia da ristabilire” che pervade poi il mio libro.
Un posto d’onore, riguardo al genere, senz’altro lo occupa il Signore delle Mosche di William Golding.

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Non esistono libri che non consiglierei. Ci sono stati libri che non mi sono piaciuti, ma non significa che non debbano essere letti.

10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

La risposta è 42. (Guida galattica per autostoppisti).
Scherzavo ovviamente!
La domanda è: che vuoi fare da “grande”?
Risposta:tutto quello che è nelle mie possibilità. Scrivere, leggere, dipingere, suonare, apprendere.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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