Recensione Libro La compagnia delle anime finte

Citazione "Comincio a spiare sulla carne le tracce di tutte le azioni finte."
La compagnia delle anime finte
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Di cosa parla La compagnia delle anime finte di Wanda Maresco

Tra i possibili vincitori al Premio Strega 2017 c’è anche il romanzo La compagnia delle anime finte di Wanda Maresco, ora presente tra i cinque finalisti del concorso.

Questo romanzo ha di sicuro lo spessore letterario che ci si aspetta da un candidato al Premio Strega ma anche lo spessore emotivo necessario per coinvolgere il lettore.

La compagnia delle anime finte, pubblicato dalla casa editrice Neri Pozza, è un libro denso, fitto di parole, di concetti, a tratti complesso, in cui il dialetto si alterna all’italiano colto, quasi Wanda Maresco volesse dimostrare che il popolo e la nobiltà possono sempre convivere.

In questo monologo lunghissimo tra Rosa e il corpo morto della madre Vincenzina ritroviamo tutto il conflitto possibile che ci può essere nella mente e nel cuore di chi ha perso una persona cara.

Ciò che scopriamo lentamente è un rapporto difficile, quasi rotto, un legame che nel bene e nel male ha segnato la vita di tutte e due le donne.

“Carmen si avvicina al comò e prende i panni della morte: una camicia da notte, un paio di calzini e una mutanda lasca. Tutto rigorosamente bianco. Il bianco che serve a rendere nitido lo staglio delle ombre.”

Conosciamo così i giorni passati di Vincenzina, la sua storia d’amore con Rafele, quello che poi diventerà il padre di Rosa, il contrasto che c’è tra le luci e le ombre delle vite di entrambi. Lui figlio di una famiglia importante, che abita in una grande casa in cui ogni cosa è al suo posto ma in fondo sembra fuori luogo.

Lei di umili origini, una ragazza bella che ha bisogno di sentirsi protetta e venendo da fuori trova affascinante ogni angolo di una Napoli segnata ancora dalla guerra.

La madre di Rafele non vuole che il figlio frequenti una ragazza povera, senza arte né parte, ma lui è ammaliato dal fascino discreto di Rosa e la vuole sposare, anche se dovesse mettersi contro la famiglia. È combattuto, pare ritirarsi per non contrariare la madre, ha la testa altrove, non vuole soccombere ma poi non riesce a fare a meno di Vincenzina e decide che la libertà di scelta sia la cosa migliore.

Rafele sembra rinnegare la strada già decisa dai genitori, non farà il medico come il padre e morirà giovane lasciano la moglie e i figli in una situazione precaria, tanto che Vincenzina ricorre a un usuraio per pagare le cure di Rafaele. La vita inganna con la sua fragilità dimostrando il lato duro e Vincenzina diventa pure lei strozzina, coinvolgendo persino quella figlia intelligente e preparata, capace di fare i calcoli e tenere testa a chi la vuole imbrogliare.

I protagonisti di questo libro intenso, feroce, crudo, pieno di storie dolorose, corrotte, drammatiche sono anime finte, che sembrano rappresentare attori di una tragedia che a tratti diventa comica.

Nel romanzo La compagnia delle anime finte si legge la realtà di un luogo che per anni ha mostrato come in una città possano esistere diverse verità e possano convivere e persino fondersi le vite di persone diverse tra di loro per estrazione sociale, cultura e denaro.

Wanda Maresco ha scritto un libro incisivo, caparbio, che penetra nella mente del lettore, per quanto a volte sia complicato da comprendere fino in fondo; un romanzo che riesce a dare cazzotti e carezze allo stesso tempo.

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Redazione - Recensione Libro.it

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