Recensione Libro “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier

Citazione “Portò una sedia vicino al cavalletto, girata verso la finestra di mezzo, e mi fece sedere. Lo sapevo che quello era il mio posto. Stava cercando la posa in cui mi aveva messo un mese prima, quando aveva deciso che mi avrebbe fatto il ritratto.”
La ragazza con l'orecchino di perle
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Di cosa parla “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier

La ragazza con l’orecchino di perla” è il libro più conosciuto e apprezzato di Chevalier, pubblicato in Italia da Neri Pozza.

La sedicenne Griet, protagonista del libro “La ragazza con l’orecchino di perla”, è una giovane povera dell’Olanda del Diciassettesimo secolo, non ha molto a cui aspirare dalla propria esistenza.

Figlia di un decoratore di porcellane reso cieco a causa di un forno esploso, intuisce che la sua vita non può essere che al servizio degli altri. Ma un bel giorno qualcuno di insolito compare alla porta di casa: un uomo dagli occhi grigi e il viso spigoloso, e una donna dai riccioli biondi e gli occhi castani, entrambi con indosso pizzi e ricami a indicare la loro alta posizione nella società.

Si tratta del celebre pittore Johannes Vermeer e di sua moglie, decisi ad assumere Griet come domestica dopo aver saputo della precisione che lei impiega nel proprio lavoro. Le mansioni della giovane non si limiteranno, infatti, alla pulizia e alla cura della casa e dei figli di Katharina. C’è un compito preciso che le spetta: riassettare l’atelier dell’artista avendo cura di non spostare nulla.

Sembrerebbe un incarico semplice se non fosse che Vermeer, prima di lei, ha proibito a chiunque di entrare nel suo regno, compresa la moglie. E gli artisti, si sa, sono molto esigenti quando si ha a che fare con la loro arte.

Seconda parte trama “La ragazza con l’orecchino di perla”

Griet inizia così la sua faticosa vita da serva con le molteplici responsabilità che le vengono assegnate. Ma, oltre alla fatica e agli obblighi, non mancano le sorprese.

Il pittore, infatti, instaura con lei un legame particolare, una fiducia che mai prima aveva riposto su alcun subordinato. Oltre a concederle il privilegio di essere l’unica a mettere piede nel suo studio, le affida anche l’incarico di procurargli i colori utilizzati per dipingere e di aiutarlo nel preparare le misture.

Ma le attenzioni dell’uomo verso la giovane domestica vengono presto notate dalle altre donne di casa. In particolare da Katharina, moglie di Vermeer, madre di tanti figli, persona ricca e con scarsi interessi.

Griet continua imperterrita il proprio lavoro, ignorando la gelosia
e le umiliazioni che costantemente vengono riverse sulla sua persona. Lei, dopotutto, ubbidisce solo agli ordini del superiore.

Col passare del tempo, il rapporto padrone-serva si trasforma in qualcosa di più intenso. Diventa un legame fatto di sguardi, gesti e sospiri che creano una complicità e un’affinità ormai difficili da sciogliere.

Conclusioni

Le complessità che già prima erano assai numerose mettono alla prova il temperamento della giovane donna quando le viene chiesto di posare per un quadro. Impossibilitata nel rifiutare un incarico così importante per Vermeer, ma conscia delle reazioni di Katharina nel momento in cui verrà a conoscenza della proposta del marito nei confronti di una semplice serva, la mettono di fronte a un bivio.

Malgrado le preoccupazioni della ragazza che le attanagliano la mente, Griet accetta e quando le viene ordinato di indossare gli orecchini di perle della moglie, lei comprende che con quel gesto il rifiuto di Katharina è assicurato.
Quando la donna scopre quello che considera un furto, la ragazza non può fare altro che fuggire e lasciare Vermeer e quel quadro al suo passato.

Commento libro

L’autrice statunitense, Tracy Chevalier, nota editor e scrittrice di romanzi storici, con la sua narrazione in prima persona nel libro “La ragazza con l’orecchino di perla” ci trasporta in un’epoca tumultuosa in cui ricchezza e povertà, protestantesimo e cattolicesimo vivono separati da una linea sottile ma dove l’appartenenza all’una o all’altra casta o al tipo di religione è assai influente nella vita di tutti i giorni.

Nel romanzo ciò è descritto con la protagonista Griet, di famiglia povera e protestante, che è costretta a trasferirsi da una famiglia nobile e cattolica, con tutti i problemi e le difficoltà che da questa situazione ne derivano.

L’enigmaticità, la profondità e la sensualità di quel volto innocente impresso in una tela del 1600 è giunto sino a noi con tutto il suo significato. Pur racchiudendo un alone di mistero che sta al lettore o, nel caso del quadro, all’osservatore, riuscire a interpretare.

Nel romanzo “La ragazza con l’orecchino di perla”, divenuto bestseller internazionale e dal quale è stato tratto l’omonimo film, viene trattata parte della vita dell’artista Johannes Vermeer, pittore olandese del 1600 di cui si hanno scarse notizie precise.

Ancora una volta, Tracy Chevalier, con i suoi romanzi romantici ed emotivi, ambientati in epoche lontane descritte in maniera dettagliata, ci fa vivere emozioni e sentimenti inerenti al contesto ma del tutto attuali e facilmente riconducibili a noi.

Leggi la recensione del libro “L’ultima fuggitiva”.

Recensione scritta da Margherita Acs

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Recensione scritta da

Margherita Acs

Presentazione Margherita Acs Sono biologa marina e scrittrice. Ho scritto due libri di genere fantasy, entrambi pubblicati, uno dei quali "IL CONFINE" vincitore del Premio Letterario Nazionale "Scriviamo Insieme", edizione 2015, come Miglior Romanzo Fantasy. Attualmente, sto terminando il mio terzo romanzo. Lettura e scrittura sono le mie più grandi passioni, assieme all'amore per il mare e per i gatti!

2 Comments on “Recensione Libro “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier”

  1. Questo libro ha sempre suscitato su di me uno strano fascino, forse per la mia passione per l’arte, forse per il fatto che il dipinto della ragazza ha un “qualcosa” di enigmatico…in ogni caso, dopo aver letto questa recensione, correrò in libreria a cercarlo!!

  2. Ottimo libro, ho avuto il piacere di leggerlo durante i miei studi al Liceo Artistico, e ricordo con piacere alcuni “dettagli” che denotano l’amore verso la pittura figurativa dell’autrice Tracy.

    Mi piace come Margherita sia riuscita a trasmettere in poche righe la conflittualità dei protagonisti coinvolti nella storia, complimenti;)

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