Recensione Libro La sarta di Dachau

Citazione “La guerra è un caos… confonde tutto. In guerra si cerca di sopravvivere, si vive alla giornata. Non c’è futuro, in guerra. Non ho mai creduto nei nazisti, ma dovevo vivere con loro. È collaborazionismo questo?”
La sarta di Dachau
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Di cosa parla La sarta di Dachau di Mary Chamberlain

Ormai siamo abituati a leggere romanzi ambientati durante la seconda guerra mondiale, ma La sarta di Dachau di Mary Chamberlain non deve entrare nel calderone e mimetizzarsi con gli altri libri in cui si parla di Nazismo e deportazioni.

Il romanzo d’esordio di Mary Chamberlain, professoressa a Oxford, è diventato un caso editoriale nell’anno 2015 e i diritti di pubblicazione sono stati venduti a 26 Paesi che hanno voluto diffondere il significato di questa storia tra i loro lettori.

Protagonista de La sarta di Dachau è una diciottenne di nome Ada che ha un grande sogno e tanta voglia di realizzarlo: vorrebbe diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda e vestire tutte le donne più importanti ed eleganti di Londra.

Lentamente muove i primi passi in questa strada e comincia a lavorare in una sartoria con il ruolo di addetta al pubblico e in alcune occasioni anche come modella. Questo lavoro e la sua predisposizione e passione la portano a far suoi tutti i segreti per diventare un’ottima sarta.

Ada è una ragazza ambiziosa, che vuole diventare qualcuno, che non si accontenta e vorrebbe elevarsi, per questo si mette in gioco e con determinazione cerca di perseguire il suo sogno.

Poi un viaggio che non era nei suoi piani, – fatto in seguito a un incontro che da favola si trasforma in un tremendo incubo, – la porta a Parigi, luogo in cui ancora di più si appassiona al mestiere di sarta trovandosi a contatto con stoffe preziose e scorgendo nei vestiti dei dettagli raffinati. Siamo negli anni in cui a Parigi c’è il mito di Coco Chanel, personaggio a cui la ragazza s’ispira notando nei suoi capi uno stile di gran classe.

L’uomo che conquistandola le aveva promesso soltanto cose meravigliose e un amore unico, improvvisamente sparisce in un momento molto delicato, perché scoppia la guerra e la vita della gente cambia radicalmente.

Ada non potrà più fare ritorno a Londra, restando intrappolata in Francia senza sapere dove andare e senza soldi, lasciata da sola in balia di un destino beffardo. Verrà deportata nel campo di concentramento di Dachau.

In questo luogo tremendo in cui la morte in alcuni casi sembra essere l’unica via da intraprendere per alleggerirsi l’anima e per non spegnersi giorno dopo giorno a causa della fame, della sete e degli stenti, Ada trova il suo modo per non soccombere: cucire.

Cuce gli abiti per i nazisti ma con il tempo, grazie alla sua dote naturale, le viene affidato un compito molto importante: realizzare un abito da sera per quella che diventerà la moglie del Fuhrer.

Nel libro La sarta di Dachau di Mary Chamberlain il lettore, nonostante l’argomento doloroso e opprimente, riuscirà ad appassionarsi alla storia di questa piccola eroina che grazie alla sua passione riesce a sopravvivere giorno dopo giorno agli orrori di Dachau. Ma al di là delle vicende personali, si potrà leggere con interesse ciò che accadeva non troppi anni fa, nel secolo scorso, a molte persone durante il Nazismo.

Non si può non trovare un legame emotivo con Ada, una ragazza buona, capace e forte, ma anche ingenua, che si fida delle persone sbagliate e sembra non imparare dai suoi errori, tanto da trovarsi coinvolta suo malgrado in una faccenda delicata che mette a rischio la sua integrità morale e la sua libertà.

Ne La sarta di Dachau conosciamo le sensazioni contrastanti che lei e gli altri deportati nei campi di concentramento provarono: la forza che spinge a sopravvivere, il sopraggiungere dell’abbandono, il dolore che avanza, il vuoto che riempie l’anima, la voglia di non arrendersi e l’amore che resiste nonostante tutto il male commesso dai nazisti.

La bellezza del libro sta nel far risaltare in mezzo alla tragedia, all’orrore e alla guerra devastante, la persistenza del sogno che non abbandona la protagonista.

Nonostante le brutture e la durezza di questo romanzo, il libro riesce a infondere speranza, a mostrare uno spiraglio di luce che non sembra possibile quando la crudeltà dell’uomo arriva ad annientare lo spirito degli altri solo per sete di potere o desiderio di fama.

La sarta di Dachau di Mary Chamberlain è un libro consigliato a chi vuole guardare negli occhi la Storia, conoscere la verità e riflettere sulle debolezze degli uomini che devono gestire gli altri, fino a ridurli alla morte per il puro gusto di farlo.

Questo romanzo, anche se incentrato sulla storia di una sarta con un sogno da realizzare, viene inserito in un contesto più ampio e ben approfondito, che ci riguarda tutti da vicino. Come altri libri che raccontano di deportazioni e campi di concentramento non va ricordato e tenuto presente solo durante il Giorno della Memoria, ma in ogni momento per non dimenticare e perché quell’orrore non ricapiti mai più.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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