Recensione Libro La scacchiera di Auschwitz

Citazione “Si era domandato come sarebbe stato tornare, ma ora che è lì non è sicuro di come si senta. È tornato, ma non è tornato. Niente di quel luogo gli è familiare. Quello è un Auschwitz diverso, e i ricordi che permeano quel luogo non sono suoi.”
La scacchiera di Auschwitz
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Di cosa parla La scacchiera di Auschwitz di John Donoghue

La scacchiera di Auschwitz di John Donoghue, libro pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Giunti, è ambientato nel 1943. In questo romanzo ci sono riferimenti storici al periodo della Shoah ma anche tanti espedienti tipici del thriller che con la suspense coinvolgono pagina dopo pagina.

Uno dei protagonisti di questa storia dolorosa e tragica che riguarda il periodo Nazista è l’ufficiale delle SS Paul Meissner che è stato condotto dal fronte russo, in seguito a una ferita, ad Auschwitz con il compito di occuparsi della gestione amministrativa del campo di concentramento.

Nello specifico il ruolo principale dell’ufficiale è di concentrare le sue energie per risollevare il morale dei sottoposti attraverso delle attività ludiche che li tengano impegnati soprattutto mentalmente, per questo Meissner decide di creare un club degli scacchi.

Nello scenario apocalittico del campo di concentramento di Auschwitz c’è un prigioniero diverso, un ebreo conosciuto come l’Orologiaio, capace di riparare qualsiasi meccanismo presente negli orologi. Emil oltre a essere bravo in questo è anche molto capace nel gioco degli scacchi, dicono che sia imbattibile. Questa sua qualità gli condiziona la sua vita all’interno dei campi di sterminio.

Mentre i prigionieri sono costretti a vivere di stenti, a sopravvivere sotto le dure regole dei lager, mentre si soffre la fame, il freddo e il dolore interiore, mentre molti di loro muoiono, l’Orologiaio non ha scelta: deve partecipare al torneo di scacchi giocando contro gli ufficiali. Emil non può esimersi perché in ballo c’è la vita dei suoi compagni.

Miracolosamente Emil riesce a sopravvivere ai campi di concentramento e dopo vent’anni ormai diventato scrittore, mentre si trova ad Amsterdam per partecipare a un torneo incontra l’ex ufficiale Meissner.

Quest’incontro sarà fatale, perché quello che era stato suo nemico per tanti anni, un uomo brutale e spietato che come gli altri ufficiali sottometteva i prigionieri condizionando nel peggiore dei modi la loro esistenza, lo spinge a raccontare del passato.

Una richiesta davvero assurda e all’apparenza senza senso per l’Orologiaio. Ma Meissner è cambiato, dopo aver scontato la sua pena ha preso una strada migliore, forse si è redento? Cosa è accaduto durante quegli anni successivi alla caduta del Nazismo? Chi è diventato Meissner e perché vuole che Emil ricordi una pagina così dolorosa della sua storia e di quella di tanti prigionieri?

E poi è possibile perdonare chi ha commesso quelle atrocità? È possibile purificarsi e incamminarsi verso la giusta direzione? Può nascere un’amicizia tra vittima e carnefice?

La scacchiera di Auschwitz di John Donoghue vuole essere un libro di speranza, che desidera far luce su uno spaccato che molti vorrebbero dimenticare, ma che abbiamo l’obbligo di ricordare per evitare che il potere ritorni a uccidere nella mente e nel corpo le persone.

La parte più importante della seconda guerra mondiale è stata narrata da Donoghue come se avesse utilizzato una lente di ingrandimento per mostrare dettagli fondamentali della nostra Storia, e lo fa con brutalità in certi casi, in altra con delicatezza, commuovendo e portando il lettore a porsi tante domande sulla follia dell’uomo quando accecato dal potere e dalla fama.

Inoltre lo scrittore del romanzo La scacchiera di Auschwitz riesce a far ragionare il lettore su ciò che spesso non si pensa, che tra tutti gli ufficiali c’era anche chi non era d’accordo con il regime e le scelte da attuare nei campi di concentramento ma non poteva dire la verità o mostrarsi contrario. Quindi lo scrittore umanizza anche il nemico, facendoci vedere un aspetto poco curato solitamente dagli autori che preferiscono raccontare la Storia spesso dal punto di vista della vittima.

Questo è un libro che va letto, consigliato perché i giovani sappiano, perché approfondiscano l’argomento e si facciano la loro idea su ciò che è accaduto non troppi anni fa.

Guarda il booktrailer del libro La scacchiera di Auschwitz:

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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