Recensione Libro Le parole che non scrivo. Una storia d’amore e chitarre distorte

Citazione “Credo che si chiamino “pensieri parassiti” quelli che non riesci a scrollarti di dosso...Marlene è ciò che avrei sempre voluto...la mia idea, il mio Lego costruito pezzo per pezzo...non so se esiste...durante il mio percorso di ventiquattro anni credo di averne vista una...di Marlene intendo...non so se lei però abbia visto me...”
Le parole che non scrivo
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Di cosa parla Le parole che non scrivo. Una storia d’amore e chitarre distorte di Giordano Criscuolo

Le parole che non scrivo. Una storia d’amore e chitarre distorte dell’esordiente Giordano Criscuolo, è un romanzo che parla di ragazzi che si trovano costretti a crescere, ma non vogliono abbandonare il loro legame con una realtà fatta di piccoli gesti, fatta di note, di alcool, di passeggiate notturne e di pensieri strani.

Il loro mondo, quello del protagonista, della sua amata da conquistare e dei suoi amici, è fatto di musica, e la vita si divide in due categorie, il rock, che è la verità, un modo di pensare, di condividere, di sentire, e il pop, che è la finzione, qualcosa privo di valore, composto da fighetti e puttane. Ma nel mezzo c’è tutto il resto.

Ci sono le giornate consumate in sala prova per arrangiare un pezzo, ci sono le serate ridipinte con alcool e droga, perché altrimenti il tempo non avrebbe più sapore, ci sono gli anni dell’okkupazione, le incomprensioni con i genitori e la voglia di vivere un amore che sembra non accorgersi di sé.

Manuel gira con la sua chitarra appesa al collo, ha come riferimenti Kurt Cobin, Jim Morrison, Jimi Hendrix ed i Pearl Jam, i suoi pensieri scorrono nella testa accompagnati dalle frasi delle canzoni di Battiato, Battisti e De Andrè, è figlio di sessantottini, non è né di destra né di sinistra, ma conosce la storia e i suoi miti.

Manuel vuole apparire come il “duro” del gruppo, non è quasi mai sobrio, si trascina tra umori altalenanti, entusiasta per un niente un attimo dopo è depresso. La sua realtà vive di estremi, non ci sono mezze misure e lui continua a mostrarsi rigido, imperturbabile, ma un giorno incontra una ragazza, basta uno sguardo e se ne innamora perdutamente, nonostante non creda al colpo di fulmine.

Lei, Annalisa, però, è fidanzata e nonostante abbia un buon feeling con lui, sembra non prestargli attenzioni diverse rispetto a quelle che solo un’amica può dimostrare.

Lui, Manuel, non le confessa il suo amore, anzi, quando la rincontra a distanza di anni, le dice che non gliene importava nulla di lei ai tempi del liceo, ma intanto le scriveva lettere bellissime, che non le dava mai ed era geloso, follemente dipendente dal suo sguardo, che gli dava voglia persino di andare a scuola la mattina per incontrarla.

Alla fine i due mondi, quelli dei due ragazzi, sembrano troppo distanti, come se la realtà di Manuel fosse rock e quella di Annalisa pop, due spazi contrastanti, che solo raramente hanno un punto che li accomuna.

I finali però non sono quasi mai scontati e la vita riserva sempre qualche colpo di scena, anche quando la conclusione sembra apparentemente banale, dietro c’è dell’altro, basta guardare.

Pare voglia essere questo il messaggio di Giordano Criscuolo nel suo romanzo di esordio.

Le parole che non scrivo. Una storia d’amore e di chitarre distorte è libro ben saldo sulla difensiva, come se lo scrittore e il protagonista volessero tenere sotto controllo la storia, senza lasciarsi andare a troppi sentimentalismi, o a troppi voli di fantasia, ma che lascia ampi spazi per la libertà di azione a chi non ha intenzione di fermarsi all’evidenza.

Chi è Giordano Criscuolo

Nasce a Buccino nel 1979. Frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia ed è un cantautore rock.

Le parole che non scrivo. Una storia d’amore e chitarre distorte è il suo primo romanzo, pubblicato con la casa editrice Il Filo.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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