Recensione libro “Libero ha i miei occhi”

Citazione "Lei spalanca i suoi, poi abbassa lo sguardo e tra i capelli mi sembra di vedere una lacrima che cade. Ma è buio e io non ci vedo bene, potrei sbagliarmi. Potrei illudermi"
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Di cosa parla “Libero ha i miei occhi” di Antonio D’Oriano

“Libero ha i miei occhi” è il romanzo di Antonio D’Oriano premiato con il terzo posto nella categoria “Opere Edite” del Concorso Letterario “Autore di te stesso” – Premio Letterario Campi Flegrei 2010.

Il romanzo “Libero ha i miei occhi” racconta con ironia, amarezza e lucidità la vita di un uomo costretto a letto da 15 anni, che può comunicare con il mondo soltanto attraverso il movimento degli occhi. Il libro inizia proprio con Mario Balestri, protagonista del romanzo di Antonio D’Oriano, che racconta in modo esilarante il suo “linguaggio delle pupille”, inventato per poter comunicare.

Quando Balestri sembra rassegnato alla sua immobilità, accade qualcosa di sconvolgente per la sua vita. Un medico e alcuni assistenti gli somministrano una cura sperimentale che gli permette di muoversi. Gli strani avvenimenti che accadono nell’ospedale, lo convincono a scappare dal nosocomio: da qui inizia la fantastica avventura di “Libero ha i miei occhi”.

Il libro di Antonio D’Oriano unisce divertimento e tenerezza, riflessioni profonde e dialoghi nonsense, ammiccando a Pennac e Pinketts, ma con uno stile personale definito e molto maturo. “Libero ha i miei occhi” è una riflessione sulla vita, sul rapporto tra padre e figlio e sull’importanza di compiere le proprie scelte senza bloccarsi nell’immobilità che paralizza testa e cuore.

Un romanzo bello, toccante e divertente: in poche parole, un libro da leggere!

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Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

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