Recensione Libro “Scilla – Storia di uno squalo bianco”

Citazione “... contro al massimo una trentina di attacchi fatali di squali all’uomo registrati ogni anno, nello stesso tempo oltre settantacinque milioni di squali e razze sono pescati dall’uomo...”
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Di cosa parla “Scilla – Storia di uno squalo bianco” di Massimo Boyer

Lo scrittore emergente Massimo Boyer con “Scilla – Storia di uno squalo bianco” ci racconta una storia che appassionerà tutti gli amanti della natura, dei segreti del mare e degli animali che abitano nelle profondità degli oceani.

Il romando “Scilla – Storia di uno squalo bianco” racconta di uno squalo bianco, Scilla, di oltre trent’anni, che parte dall’Atlantico per affrontare il suo viaggio e avvicinarsi alle acque della Sicilia, dove partorirà. Durante il suo lungo percorso, come è normale che sia, diffonderà il terrore in chi per caso s’imbatterà in lui.

Intanto a Gabriele Vargas, che oltre a essere un biologo marino è anche fotografo subacqueo, viene affidato il difficile compito di diffondere l’immagine di questo immenso squalo bianco. L’uomo si metterà sulle sue tracce, andando avanti e indietro, senza una reale logica, alla ricerca dello squalo, per comunicare al mondo intero un’immagine differente dell’animale, percepito solo come un pericolo dall’uomo.

“Scilla – Storia di uno squalo bianco” è un romanzo che non racconta solo la storia di un doppio viaggio, quello dello squalo e quello del fotografo, ma riporta in maniera scientifica dati importanti sull’animale, mostrando il suo lato debole e parlando del rischio di estinzione che sta minacciando la specie.

Massimo Boyer con il suo libro vuole puntare il riflettore su un caso da non sottovalutare, vuole far capire come l’uomo non solo sia il maggiore responsabile del rischio estinzione dello squalo bianco, ma anche come non sembri comprenderne la gravità.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it