Recensione Libro “Stella madre”

Citazione “Aabirah è il suo nome; il suo passaggio sulla Terra sarà effimero e fugace ed io la riconsegno al vostro abbraccio, così che cresca libera per il tempo che le resta.”
Stella madre
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Di cosa parla “Stella madre” di Giada Devuno e Anna Manzari

Giada Devuno e Anna Manzari hanno scritto insieme il libro “Stella madre”, un romanzo che riesce a parlare di tanti argomenti, pervasi dal ruolo centrale dell’astronomia, senza essere dispersivo o banale, ma anzi esaltando la componente per certi versi fiabesca che pervade il romanzo del suo fascino.

Nel libro “Stella madre” il mistero la fa da padrone, e si toccano vari argomenti che ruotano tutte intorno alla vita e alla morte.

La storia si apre con una nascita, la piccola Aabirah viene al mondo con un destino già segnato. Il suo passaggio sulla Terra sarà fugace, così dice ai genitori lo sciamano, che riconosce in lei il passaggio della Stella Guida, che per non essere dimenticata e farsi sentire, sceglie un essere vivente. Ma è la prima volta da che ha memoria lo sciamano, che la Stella Guida ha scelto un’entità umana.

Da quel momento la vita per la giovane non sarà facile, quasi soffocata dalle persone che la amano e che temono di perderla troppo presto per quella profezia. Triste e sola affronta il suo tempo, curando la sua malinconia grazie a un legame profondo con le stelle, che la faranno sentire sempre a casa.

Saranno proprio le sue amate stelle a spingerla alla navigazione, verso nuovi orizzonti, per trovare risposta alle sue domande e la felicità che manca nella sua vita. Ma sarà aiutata anche dall’intervento dello sciamano per compiere il suo viaggio.

Prima di partire la giovane riceverà un’ultima profezia: “Segui la tua via con fede nel destino. Ricorda: avrai la certezza di averla trovata quando incontrerai l’uomo della Stella Polare. Presto ti troverai nel punto in cui l’onda discendente, facendoti parte del suo movimento, ti scuoterà, ma non ti bagnerà. Ti sembrerà di essere scaraventata sulla riva e risucchiata poi verso il mare aperto: quello sarà il momento della tua partenza.”

Aabirah affronterà la sua navigazione, lasciandosi guidare dalle stelle, senza sapere dove quest’avventura la porterà e senza prevedere che il suo dono e la sua saggezza saranno come stelle di riferimento per gli altri.

Sono quattro le donne con cui la protagonista di “Stella madre” entrerà in contatto durante il suo percorso al di là del tempo e della dimensione: Regina, Godelieve, Freda e Nia.
Le conosciamo attraverso le singole storie, suddivise in capitoli, in cui ogni donna è legata a una costellazione.

Regina, Godelieve, Freda e Nia sono diverse l’una dall’altra, vivono in modo differente il loro essere madri e mostreranno ad Aabirah il valore reale del ruolo di madre, i cui compiti e azioni non sono uguali. Saranno loro quindi ad avere un significato importante nella storia.

Ma cosa hanno in comune queste donne che esistono non solo in luoghi diversi, ma anche in epoche diverse? Sono legate da un destino che inevitabilmente si ricongiunge a quello della giovane misteriosa e affascinante Aabirah che si scoprirà leggendo il libro.

Aabirah è stata portata dal mare, ed esserne il re è un bellissimo compito, “ma ti uccide se sei una stella.” Prima di ritornare alle sue origini, la bella Aabirah condividerà con Freda, Nia, Regina e Godelieve emozioni, sentimenti e umori intensi. Perché certe situazioni, certe strade con le sue discese e salite sono comuni a tutti.

Giada Devuno e Anna Manzari nel loro romanzo “Stella madre” sono riuscite a raccontare con delicatezza e coinvolgimento una storia di profondo amore, senza dimenticare le sfumature importanti di sentimenti contrastanti e violenze che possono anche intaccare le emozioni più pure.

C’è poesia nelle parole delle scrittrici, c’è magia che pervade tutta la storia e la certezza che quando il destino ha deciso per noi quale sia il percorso da intraprendere bisogna proseguire in quella direzione.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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