Trama Romanzo “Costruire il nemico e altri scritti occasionali” di Umberto Eco

Trama 'Costruire il nemico e altri scritti occasionali' ultimo libro di Umberto Eco.
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Di cosa parla “Costruire il nemico e altri scritti occasionali” di Umberto Eco

“Costruire il nemico e altri scritti occasionali” è l’ultimo libro di Umberto Eco, che avrebbe tanto voluto chiamare questo libro solo con il titolo “Scritti occasionali” non voluto dall’editore che lo riteneva poco interessante.

Il titolo sembra proprio voler riportare alla memoria conversazioni, pensieri occasionali su argomenti che altrimenti sarebbero sicuramente stati trascurati.

Così nasce “Costruire il nemico e altri scritti occasionali”, un libro in cui si discorre di tutto: dalle veline all’eccesso di Victor Hugo, passando per i tesori delle cattedrali e sull’Assoluto.

Insomma in quest’ultimo libro di Umberto Eco, pubblicato dalla casa editrice Bompiani, si affrontano vari argomenti con tono impegnato e profondo, ma anche con ironia e una scrittura divertente a seconda di quello che lo scrittore è andato a riportare.

Quarta di copertina libro Eco

Il vero titolo di questa raccolta avrebbe dovuto essere il suo sottotitolo, ovvero “scritti occasionali”. Solo la giusta preoccupazione dell’editore, che un titolo così pomposamente modesto potesse non attirare l’attenzione del lettore, mentre quello del primo saggio presenta qualche motivo di curiosità, ha fatto propendere per la scelta finale. La virtù di uno scritto occasionale è data dal fatto che di solito l’autore non pensava affatto di doversi occupare di un certo argomento ma vi è stato spinto dall’invito a una serie di conversazioni o saggi a tema, che lo hanno indotto a riflettere su qualcosa che avrebbe altrimenti trascurato.

Ed ecco qui una serie di variazioni talora impegnate e talora divertite su temi come l’Assoluto, il Fuoco, il perché piangiamo sulla sorte di Anna Karenina, le astronomie immaginarie, i tesori delle cattedrali, le Isole Perdute, Victor Hugo e i suoi eccessi, le veline, il meccanismo dell’agnizione nel romanzo d’appendice, la fortuna o sfortuna di Joyce nell’epoca fascista eccetera. Tuttavia, che il titolo dell’insieme sia stato desunto dal primo scritto non è casuale, perché alla costruzione del Nemico l’autore si è appena dedicato nel suo ultimo romanzo, “Il cimitero di Praga”, né questo meccanismo perverso si è ancora arrestato perché, per tenere i popoli a freno, di Nemici bisogna sempre inventarne, e dipingerli in modo che suscitino paura e ripugnanza.

Leggi le recensioni dei libri “Il nome della rosa” e “Il cimitero di Praga”.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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