Lo strano colloquio di Simone Ceccarelli: recensione libro

Citazione “Nella società di oggi la parola “crisi” sta avvelenando i nostri pensieri, i nostri progetti, i nostri modi di vivere, di parlare, di viaggiare, di essere liberi. Con la scusa della crisi abbiamo cominciato a privarci di tutto. Abbiamo smesso persino di amare! Che tristezza.”
Lo strano colloquio
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Trama, recensione e commento libro Lo strano colloquio di Simone Ceccarelli

Amo i libri in cui si fa analisi, in cui la psicologia è al centro come ne Lo strano colloquio di Simone Ceccarelli.

Con una scrittura semplice ma incisiva, Ceccarelli, si addentra nei complicati meandri della psicologia. Lo fa con lunghi monologhi/dialoghi tra due persone, la voce narrante e una donna, a cui il lettore è chiamato ad ascoltare.

Trama libro Lo strano colloquio di Simone Ceccarelli

Il lettore assiste all’incontro tra il protagonista e una ragazza sconosciuta come se stesse guardando un film, ben attento ai dialoghi. Attende ciò che accadrà.

Il lettore può sedersi al loro fianco, tra i libri, ad ascoltare quello che si dicono. La ragazza ha bisogno di parlare, di trovare un rimedio alle sue ferite, risposte alle sue tante domande interiori.

Lei gli racconta del suicidio del padre, una tragedia che l’ha scossa tantissimo, rivoluzionando la sua esistenza. La ragazza racconta che è riuscita a superare la tragedia grazie alla scrittura, perché le parole hanno un potere salvifico per lei.

Le parole tra di loro servono per rendere possibile la liberazione, hanno il potere di illuminare le loro menti e i loro cuori.

Altri sono gli incontri importanti del protagonista che per quanto fortuiti e di pochi minuti, scatenano discorsi profondi. I temi toccati durante i vari incontri sono sulla società e i cambiamenti, sull’arte e l’ispirazione, sui ritmi moderni, sulla natura dell’uomo.

“Rimanemmo così ad ascoltare quella beata silenziosità vuota che si cospargeva dentro e fuori di noi e che non gradiva essere riempita da vocaboli.”

Commento libro di Simone Ceccarelli

Nel libro, lo scrittore emergente Simone Ceccarelli vuole affrontare temi caldi per i tempi che viviamo. Oltre a parlarci di psicoanalisi, ciò che troviamo predominante nella storia è la predisposizione all’ascolto, imposto o voluto, che in questi anni è venuto a mancare.

Seduti uno accanto all’altra, in una libreria, i due protagonisti sembrano inscenare un confronto. Un confronto che in fondo è un’autoanalisi, una confessione, una condivisione più con se stessi, che con l’altro.

“Dal niente, dallo zero radicato nella vita ebbe inizio l’opera.”

Leggendo la storia, il lettore si troverà a riflettere sulla propria condizione di vita, a porsi domande, a capire l’importanza della scrittura per molte persone. Soprattutto il lettore comprenderà quando il ruolo dell’ascoltatore sia fondamentale, crei sinergia, scambio di idee, empatia.

Simone Ceccarelli ha scritto un libro particolare, una sorta di flusso di coscienza che prende forma, che rende protagonista il lettore, chiamato ad ascoltare, ma in qualche modo anche a essere parte attiva della storia. In particolare quando scoprirà il finale del libro e dovrà mettere in discussione un po’ tutto.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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