Recensione libro “La Fine, Il Sogno, L’Estasi” di Emilio Rega

Citazione “Perché mi chiami poeta?/Io sono solo un folle/che urla al vento/la sua disperazione./Restare in attesa al tramonto davanti al mare/di un giorno migliore/che non arriverà./Effimera l’alba/nella sua struggente bellezza/e poi/essere inondato dalla luce accecante del sole/col desiderio che venga presto il tramonto/e così è/fino alla fine dei giorni.”
La fine, il sogno, l'estasi
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“La Fine, Il Sogno, L’Estasi” di Emilio Rega: un viaggio verso l’altrove!

“La Fine, Il Sogno, L’Estasi” di Emilio Rega pubblicato da Grace Edizioni è una raccolta poetica con un percorso da seguire che sfocia nel compimento di un viaggio interiore.

Sfogliando le pagine di quest’opera si coglie dal principio l’essenza di questo autore capace di attraversare la vita e raccontarla.
Emilio Rega, infatti, dà forma alla strada da percorrere durante questo cammino che si fa viaggio attraverso temi di spessore quali la morte, il desiderio e l’estasi.

Lo fa mettendo in atto una sorta di dialogo, quasi fosse uno scambio con il pensiero di Voltaire.
L’anima di questo testo, che raccoglie sensazioni, riflessioni e immersioni interiori, è qualcosa che fonde ciò che è tangibile e ciò che è spirituale.

Uno scavare in fondo, addentrarsi nell’interiorità, meditare, riflettere e portare alla luce… dal corpo all’anima.

Le parole sono simbolo, paragone, spiegazione e metafora di quel che l’autore sente visceralmente e, nel percorso che compiono per arrivare alle mani del lettore, le poesie si fanno quasi prendibili, come se fossero di carne.

“La Fine, Il Sogno, L’Estasi” è la concretezza di un dolore, che ferisce, talmente forte da sentirsi fisicamente seppur emotivo, che poi diventa motivo per arrivare alla rinascita.

I versi si muovono lungo un arco narrativo che ripercorre le tappe della trasformazione dell’io: dalla dissoluzione dell’identità alla sua trasfigurazione spirituale.

Se la prima parte del libro, dal titolo La fine è puro disincanto, e il dolore è viscerale tanto da portare allo sgretolamente dell’io, ne Il sogno, seconda parte, vi è la spinta a contrastare tutto ciò per evitare il crollo. Siamo qui nella fase onirica e lo strumento fondamentale per il superamento del dolore è la speranza, ma anche l’immaginazione.
Dalla concretezza della realtà si passa quindi all’altrove.
L’ultima parte, intitolata L’estasi, è il momento della trascendenza, dell’elevazione, della pace interiore.

Commento libro

In questo percorso ben segnato da parole dense di significato e che spronano il lettore ad andare oltre, lo scrittore Emilio Rega ci fa passare dall’abisso, dall’oscurità più spaventosa al sogno e alla luce.

Il lettore, attraverso una scrittura evocativa e appassionante, riesce a compiere un viaggio che conduce a una dimensione che è quasi altro da sé ma ben radicato nelle proprie emozioni.
In questa silloge poetica c’è spazio per l’abbandono, il radicamento e soprattutto per la riflessione su temi importanti che riguardano la vita.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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