“Simone e la scatola dei giochi” di Maurizio Spreghini: il ruolo dell’immaginazione
“Simone e la scatola dei giochi” di Maurizio Spreghini è un romanzo che non solo fa viaggiare con la fantasia, ma usa l’immaginazione in modo sublime. Percorrendo il tempo, tra realtà e ciò che ha la consistenza dei sogni, lo scrittore ci trascina in una storia appassionante. Libro che ameranno in particolare coloro che sono legati al calcio.
Al centro di questo romanzo vi è il gioco, quel lasso di tempo in cui tutto “poteva essere il contrario della realtà effettiva.” Quel momento in cui la fantasia prende il sopravvento, dove si può essere chiunque e in qualunque luogo.
Così, alle porte dei mondiali di calcio del 1982, Simone si lasciò andare al suo gioco e “pensò a cosa sarebbe avvenuto in un mondo parallelo di un anno qualunque, con cui si poteva anche balzare tra le epoche, se al posto di cosa lo circondava ci fosse dell’altro rispetto a ciò che aveva tra le dita.”
Comincia in questo modo il suo viaggio che conduce il lettore al 2017, per poi ritornare al 1982 e di nuovo al 2017. Nel mezzo dei bambini, amici di Simone, sono assoldati per rimettere a posto una soffitta tenendo tutto ciò che non è del proprietario. E i piccoli, stuzzicati dall’idea, accettano il lavoro sperando di trovare qualcosa di interessante da tenere.
Qualcosa di strabiliante lo trovano, una scatola che pare magica e che pare trasportare in un mondo che se esiste ha la consistenza onirica. Oggetti che si muovono, cose che spariscono, cambi di scenari, proiezioni, sbalzi temporali; nulla è com’è e tutto diventa quel che appare. Insomma si crea uno strano gioco che tiene viva l’attenzione del lettore. Cosa succede e come si evolve la storia?
Commento libro
Da una piccola cittadina laziale al campo di calcio più ambito, tra emozioni, sogni, rapporti profondi e tanta immaginazione, “Simone e la scatola dei giochi” si rivela una piacevole lettura.
Con una scrittura semplice e scorrevole, una buona narrazione, un’ottima dose di fantasia e con periodi brevi e cambi di passo, Maurizio Spreghini ha scritto un libro coinvolgente che porta fino al 2077.
Il calcio è il mezzo che trasporta la storia, il filo conduttore che viene utilizzato per raccontare di sogni, di sfide e di passione. E soprattutto per non farci perdere mai il contatto con la nostra fanciullezza e il gioco, il motore della felicità.