Intervista scrittore Davide Giuliodori

Intervista autore Davide Giuliodori.
Le stagioni del cuore
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Davide Giuliodori autore del libro “Le stagioni del cuore”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Le stagioni del cuore”, cosa diresti?

È un libro che parla di un amore non corrisposto e che tocca temi come la sofferenza interiore, la notte e la rinascita; per riassumere in poche righe il senso del libro posso dire che i momenti difficili arrivano per tutti e che la notte, intesa come metafora proprio dei momenti di sofferenza, è un passaggio obbligato per la rinascita e per tornare a essere felici e sereni.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha spinto a scrivere versi che raccontano un amore finito, ma anche della ritrovata bellezza nel mondo che circonda?

L’ispirazione nasce proprio dall’amore non corrisposto che ho vissuto, sulla base del quale ho costruito tutto il libro nelle sue tre fasi, e dalla volontà di parlare delle emozioni e delle sensazioni che ho provato durante l’elaborazione dell’evento.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Dico sempre che quando scrivo il mio obiettivo primario è emozionare: se il lettore viene colpito emotivamente significa che ho raggiunto il mio scopo. Inoltre, mi piacerebbe fare passare il messaggio che, come accennavo sopra, i momenti di sofferenza arrivano per tutti e un modo per superarli è semplicemente spostare lo sguardo fuori e non concentrarsi solamente su se stessi.

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, un ricordo?

Istintivamente dico che di ciò che ho scritto mi piace tutto, anche perché ogni cosa che ho scritto riguarda esperienze personali e momenti che ho vissuto in prima persona; dire che c’è qualcosa che mi piace di meno rispetto ad altro significherebbe quindi togliere valore a quel che ho vissuto, e questo non va bene.

Avresti voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

No, dopo che ho pubblicato il libro sono rimasto abbastanza soddisfatto di quello che ho scritto, senza sentire l’esigenza di aggiungere nulla.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Le stagioni del cuore”, quali useresti?

I tre aggettivi che userei sono: introspettivo, emotivo, sentimentale.

Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Credo si debba leggere il mio libro perché insegna ad accettare ed elaborare le esperienze negative e mette in mostra che la sofferenza può essere superata semplicemente guardandosi intorno e non per forza restando focalizzati su sé stessi.

Quale libro hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?

C’è un libro che mi è rimasto nel cuore, che è “Il Profeta” di Khalil Gibran, un autore che mi influenza molto e dal quale traggo ispirazione.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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