Intervista scrittore Ruben Gualà

Intervista autore Ruben Gualà.
Ruben Gualà
In questa pagina sono presenti link affiliati
Compra su amazon.it

La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Ruben Gualà autore del libro “Il mistero di Rapa Nui”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il mistero di Rapa Nui”, cosa diresti?

Non è facile riassumere il libro, perché è un insieme di cose diverse. Fondamentalmente ho cercato di fare luce sull’importanza di vedere gli altri così come sono, senza obbligarli ad essere ciò che vorremo noi, e imparare a riconoscere e apprezzare le qualità che hanno, perché tutti hanno delle qualità e spesso, ci concentriamo solo sui difetti. Però ho voluto parlare anche del grande problema della deforestazione, e del fatto che non vengano rispettate le aree protette, ne risentono fauna e persone.

Qui entrano in gioco la Tribù dei Matsés. Ho fatto mesi di ricerche per quelle due paginette, però potrete riscontrare che le cose che ho narrato su di loro, anche se romanzate, sono tutte verità. Anche “la strana medicina”. Parlando di Rapa Nui posso dire che è un esempio per noi oggi. Anche l’isola di Pasqua collassò per lo sfruttamento di risorse prime, per questo e oggi è importante ricordare l’esempio di Rapa Nui e cercare di usare saggiamente ciò che la natura ci provvede gratuitamente. Sì gratuitamente, è l’uomo a mettere un prezzo a ogni cosa creando schiavitù e povertà, ma magari di questo… ne parleremo un’altra volta.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a raccontare di questa storia sui rapporti familiari, su una magnifica avventura e il senso di libertà?

I rapporti famigliari sono un tema molto complesso e dalle mille sfaccettature. In questo particolare esempio, ho voluto focalizzare l’attenzione su quanto possa essere difficile vivere l’infanzia in un ambiente dove il genitore si rivela “esasperante” nei confronti del figlio, facendolo sentire inadeguato e non voluto. Dove il genitore invece che cercare di capire il figlio, si concentra solo sull’effetto immediato cercando di costringerlo a cambiare non tenendo conto dei suoi sentimenti o del perché il ragazzo si stia chiudendo in se stesso.

Questo infatti peggiora le cose. D’altro canto il figlio vuole bene al genitore, ma non capisce perché il padre si comporti così. Combattuto da sentimenti contrastanti ricerca, in questo caso, nel nonno, l’affetto che gli viene negato o che sente di non ricevere. L’accanimento del genitore nei confronti del nonno, a sua volta, ingigantisce il problema. Infatti è l’evento scatenante che da il via alla fuga di Iared è l’inizio dell’avventura. Una cosa che si può leggere “fra le righe” del libro e che, a volte, per rinascere liberi, bisogna anche saper fuggire.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Io desidero che tutti quelli che in famiglia vessano i loro famigliari o reprimano il loro stress su di loro, si rivedano in qualche modo in George, e decidono, come lui a fine libro, di fare dei passi indietro, restare più calmi e ascoltare di più i propri famigliari e mostrargli il supporto e l’amore necessario. Per tutti quelli che vivono situazioni difficili, voglio trasmettere speranza. E a tutti, tutti quanti, voglio trasmettere la spensieratezza di poter abbandonare per un attimo le loro vite, e viaggiare fra le maestosità della natura, fra boschi incontaminati e mari con orizzonti infiniti. Provare l’ebbrezza dell’avventura, la nostalgia del ritorno e il calore dell’amicizia.

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, l’ambiente, una sensazione, un personaggio?

Di cose c’è ne sono molte in effetti, ma ne voglio citare solo una: William. William è stato un vero amico per Iared e non ha lasciato che la differenza di età fosse un ostacolo. È anche stato un uomo giusto che si è messo a rischio per aiutare gli altri. Ed è una persona umile e generosa. Credo che L’umiltà di William si veda in tanti gesti, in tante parole… Durante la stesura William è diventato anche amico mio e non solo un personaggio. Credo che William sia un grande esempio, dovremmo essere tutti un po’ come William.

Perché pensi che i lettori debbano leggere il tuo libro?

Il mistero di Rapa Nui non è solo un libro che tocca temi come la famiglia, l’amicizia e l’ambientalismo ma è anche e soprattutto una storia di eroismo e coraggio, e credo che i lettori debbano leggerlo perchè possono identificarsi con il protagonista e la sua determinazione, e anche perché potranno scoprire storie su mondi assai diversi dalla quotidianità. Il mistero di Rapa Nui e un’avventura piena di sfide e di ostacoli, ma anche di trionfo e crescita, ed è un peccato non leggere un libro come questo.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Il mistero di Rapa Nui”, quali useresti?

Beh… dopo tutto quello che ci siamo raccontati… penso… Emozionante. Coinvolgente. Profondo.

Quale romanzo hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?

Ho riletto: La mappa del destino di Gleen Cooper. È da leggere perché Gleen Cooper è un vero maestro nel saper disegnare le scene. Ti trascina una pagina dopo l’altra fino alla fine del libro senza che te ne accorga. Senza dubbio un abile scrittore.

Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere

Le domande che mi fanno sono tante e varie, ma mai nessuno mi ha chiesto: qual è per te la parte più bella della scrittura? Scrivere è bellissimo, creare i personaggi, vederli vivere, crescere. Cercare di tirarli fuori dai guai. Poi disegnare la copertina, fare i disegni delle illustrazioni se ci sono … tutto bello, molto bello. Però: Niente è comparabile a quando qualcuno, dopo aver letto il tuo libro, ti viene a raccontare cosa gli è piaciuto, cosa lo ha toccato, il perché.

La cosa che mi sorprende sempre è vedere che i miei lettori sanno scovare cose nel mio libro a cui io stesso non avevo fatto caso, sfaccettature diverse, insegnamenti che loro hanno tratto da sé nell’elaborare una determinata vicenda. Sapere che quella determinata scena li ha fatti ridere, piangere, gli ha messo ansia, paura o nostalgia … oppure vedere le loro facce emozionate quando ti raccontano di quel determinato particolare o quella frase che li ha colpiti. Quindi, alla fine di tutto, alla domanda: Qual è per te la parte più bella della scrittura? Beh… La mia risposta è: Toccare il cuore dei miei lettori.

Per maggiori informazioni e acquisto: Amazon.

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.