Intervista scrittore Luca Lai autore del libro “Il Galateo della Guida”

Intervista Luca Lai autore del libro “Il Galateo della Guida”.
Luca Lai
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Luca Lai autore del libro “Il Galateo della Guida”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il Galateo della Guida”, cosa diresti?

Direi che, come ho accennato in più di una rima, la strada dovrebbe essere pensata per favorire guidatori capaci e dinamici. Invece risulta costantemente invasa da incompetenti a causa della leggerezza con cui vengono concesse le patenti di guida, e dagli occupanti occasionali (vedi ciclisti e pedoni) a cui non viene mai riconosciuta alcuna responsabilità. Da questo nascono regole, limiti e divieti che anziché snellire il traffico, tendono ad agevolare ingorghi e incidenti.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere in rima di avventure e disavventure alla guida?

Ho sempre ritenuto fondamentale essere un guidatore bravo e dinamico, e non concepisco come tante persone diano a questo concetto così poca importanza. Questo libro rappresenta uno sfogo alle frustrazioni subite in strada e devo ammettere che dipingere queste avventure in modo ironico è stato terapeutico. Se prima in mezzo al traffico incontravo ogni giorno persone e situazioni in grado di rovinarmi la giornata, ora semplicemente rivivo i divertenti racconti del mio libro e spesso mi trovo a riderci su.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

La consapevolezza dell’unica regola da rispettare: prodigarsi affinché il traffico scorra regolare (scusate la rima!)

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, l’ambiente, una sensazione, un personaggio?

È stato divertente paragonare alcune situazioni a eventi epici, come ad esempio il minotauro alla guida intrappolato da sensi unici e aree pedonali, o confrontare una semplice rotonda al triangolo delle Bermuda, considerando quanto questa spaventi e confonda i guidatori inesperti.
Passando invece al concetto, mi è piaciuto ribaltare il significato di “padroni della strada”, che diventano pigri, distratti, incerti, ingombranti. Solitamente sono loro a dare i maggiori problemi. Dovrebbero limitarsi a usare i mezzi pubblici, eppure ogni regola stradale sembra stata studiata apposta per loro, penalizzando chi non ha tempo da perdere con l’inettitudine altrui.

Perché pensi che i lettori debbano leggere il tuo libro?

Per due motivi:
Questo libro è la migliore terapia allo stress provato alla guida.
Se con questo riuscissi a trasmettere una certa cultura di guida, probabilmente da questo punto di vista staremmo tutti molto meglio.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Il Galateo della Guida”, quali useresti?

Irriverente, fantasioso e leggero.

Quale romanzo hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?

Anche se non c’entra nulla con la poesia, Nurakron, di Bakisio P. mi ha colpito particolarmente. È un romanzo che combina antiche leggende, avventura, magia e mistero, ambientato in una terra dal passato misterioso: la Sardegna.

Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere

Cosa si prova a pubblicare un libro? È un mix di sensazioni a dire il vero, avete mai provato a cucinare per la prima volta qualcosa di molto elaborato e servirlo a degli ospiti? Si è orgogliosi della propria opera, ma allo stesso tempo c’è la paura di essersi sopravvalutati e aver fatto una porcheria. I primi giudizi che arrivano non si capisce se siano sinceri o dei semplici incoraggiamenti. Se consideriamo che per questa particolare pietanza sono necessari mesi e mesi di preparazione, capiamo quanto sia intensa questa strana sensazione di attesa, orgoglio e incertezza.

Tutto il tuo impegno, la fantasia e lo studio, il trovare la frase o parola che “suoni bene”, vengono dati in pasto al pubblico che spesso legge e basta, senza concedere il minimo feedback, così resti ad attendere valutazioni che non arrivano, lasciandoti completamente al buio.
Quando poi (a volte dopo mesi) finalmente le prime recensioni iniziano ad arrivare, stai lì ad aspettare che queste siano abbastanza numerose da darti la certezza di aver fatto un buon lavoro, ma non bastano mai.

Tutto quello che viene prima invece, il “cucinare” un libro, è magico. Ci si tuffa dentro le storie come quando si legge, ma a un livello superiore, come durante un sogno lucido nel quale sei tu dirigere gli eventi.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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