Recensione Libro Al giardino ancora non l’ho detto

Citazione "La leggerezza interiore nasce forse dal sentirmi libera dalla zavorra terribile del futuro, indifferente al cruccio del passato. Immersa nell'attimo presente, come prima mai mi era accaduto, faccio finalmente parte del giardino, di quel mondo fluttuante di trasformazioni continue."
Al giardino ancora non l'ho detto
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Di cosa parla Al giardino ancora non l’ho detto di Pia Pera

Al giardino ancora non l’ho detto di Pia Pera è un libro autobiografico delicato, commovente e intenso in cui la scrittrice ci racconta la sua esperienza con la malattia e il suo legame magico e indistruttibile con il suo giardino.

Lei si è sempre presa cura delle sue piante, conosce le tecniche migliori per farle crescere in salute e sa i loro segreti; non può fare a meno di trascorrere gran parte del suo tempo in loro compagnia, perché i fiori, gli ortaggi, gli alberi e le piante sono vibranti di emozioni e mettono di buon umore.

Un giorno però l’uomo che diceva di amarla nota un impercettibile cambiamento nel suo modo di camminare, una leggera zoppia che è solo il più piccolo segnare della malattia che si sta impossessando del suo corpo: la sclerosi laterale multipla.

Pia Pera continua la sua vita come sempre, non si arrende e trova la linfa vitale come fino a quel momento nel suo giardino, ma con il tempo si rende conto che il corpo prende il sopravvento e non ce la fa a zappare, innaffiare, trapiantare, tagliere l’erba e nutrire le sue piante.

Solo allora capisce di avere bisogno di aiuto e si rivolge a Giulio, un giardiniere cingalese che diventa un prolungamento del suo corpo nel rapporto con il suo giardino: lei spiega come fare e il giardiniere esegue senza discutere affidandosi alle sue competenze.

Nonostante Pia non possa più occuparsi direttamente di quel pezzetto di terra, continua a sentirsi libera nel suo giardino, felice e non smette di amare la vita, anzi la malattia la porta a vivere con maggiore serenità e meno senso di responsabilità verso il futuro il suo tempo.

Se possibile il suo legame con il giardino diventa ancora più intimo e forte, forse perché come le sue piante anche lei sente di poter appassire.

Al giardino ancora non l’ho detto è un libro struggente, in cui Pia Pera dimostra grande lucidità, spirito combattivo e una profondità invidiabile. Il suo piccolo appezzamento di terra è divenuto troppo grande per lei ma comunque avvolgente, è un luogo magico in cui per anni si è rifugiata, ha amato e da cui si è lasciata amare.

Questo libro che deve il titolo a Emily Dickinson e che parte proprio da quella poesia che ha ispirato Pia Pera è un oggetto prezioso per i messaggi contenuti, per la storia raccontata e per l’immenso legame che la scrittrice ha creato con il suo giardino. L’autrice ci dà modo di compiere assieme a lei un percorso spirituale unico, doloroso, ma anche pieno di speranza e di magia.

Certo, come dice Luigi Spagnol, amministratore delegato di Ponte alle Grazie, sarebbe stato preferibile non dover pubblicare questo libro…

Questa storia sicuramente sarà molto amata dagli appassionati di giardinaggio, ma Al giardino ancora non l’ho detto è un libro consigliato anche a lettori che come me non hanno il pollice verde, nonostante si lascino cogliere dalla bellezza che la natura può rendere allo sguardo e al cuore.

Il libro di Pia Pera è giunto alla sua quarta ristampa in poco tempo grazie al passaparola dei lettori che si sono lasciati coinvolgere dalle sue parole.

Hanno scritto del libro Al giardino ancora non l’ho detto:

«L’eleganza della scrittura e del mondo di Pia Pera mi hanno sempre affascinato, ma questo libro è unico e pieno di grazia. Un grande, coraggioso regalo».
Daria Bignardi

«Pia Pera ritaglia dai bordi della malattia – sua, ma anche dell’essere umano in quanto tale – una terra di luce e di libertà».
Chiara Gamberale

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Redazione - Recensione Libro.it

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