Chi è l’autore Erik Sancin
Erik Sancin nasce nel 1981 in Slovenia. Cresce a Trieste, dove ha frequentato le scuole statali slovene.
Attualmente vive a Isola d’Istria e lavora nel campo dell’istruzione.
Nel 2003 ha pubblicato un romanzo giovanile in lingua slovena “Nekje sredi vročine” (Da qualche parte nella calura) con la casa editrice CZ e nel 2011 si è classificato terzo a un concorso nazionale di racconti brevi.
Ad aprile 2018 è uscito in self-publishing, in lingua slovena, il secondo romanzo di Erik Sancin, Dvigalo (L’Ascensore), poi tradotto dallo stesso autore anche in lingua italiana.
Quarta di copertina libro L’ascensore di Erik Sancin
Sono passati quattromila anni dal Terzo cataclisma. Quattromila anni dalla distruzione del mondo, durante la quale la specie umana ha mancato di poco l’estinzione. Il pianeta è irriconoscibile: i mari sono scomparsi, gran parte della vegetazione è evaporata nel fuoco nucleare e la Luna non risplende più nel cielo notturno. Deserti di roccia, velenose lande sulfuree e catene montuose invalicabili dominano la superficie terrestre. I giacimenti minerari sono esauriti e le fonti acquifere scarseggiano. Ma la scintilla della vita non si è spenta.
La pluri-millenaria battaglia per la sopravvivenza e la paura dell’ennesima autodistruzione hanno perfezionato il genoma umano e una nuova civiltà si è sviluppata nelle terre con sufficienti risorse idriche. I concetti di Stato e costrizione sono evaporati nel fuoco dell’apocalisse; la paura ha cancellato i modelli comportamentali distruttivi e l’evoluzione ha ristabilito l’ordine e provveduto al progresso… ma un nuovo nemico sta avanzando da occidente. Un nemico tecnologicamente avanzato e apparentemente invincibile.
La specie umana, che da secoli vive in pace, si ritrova di nuovo sull’orlo dell’estinzione. Chi o cosa è il nemico? Non sembra interessato alle fonti d’acqua ma è attirato dai resti dell’antica civiltà e da freschi organi umani. Nei rapporti dei ricognitori viene menzionato un misterioso Ascensore, un terribile segreto custodito dal nemico. Gli uomini si vedono costretti a rimettere in gioco non solo la propria esistenza ma anche la propria evoluzione, e i sopravvissuti non possono che riprendere in mano le armi. Il ventiduenne Emper, un ragazzo dal carattere intraprendente, si ritrova per caso nella squadra che ha il compito di penetrare nel cuore del territorio nemico. La resa dei conti con l’inglorioso passato della razza umana è inevitabile…
Dal romanzo: Così al calar della notte avevamo percorso solo un centinaio di chilometri e la tensione ricominciò a salire. I fari illuminavano il fumo giallo che vorticava intorno a noi. Nonostante il motore avesse ancora le riserve piene di refrigerante, tendeva a surriscaldarsi e, di tanto in tanto, ci costringeva a fermarci. Un’ora di pausa significava un’ora di ossigeno in meno. Nelle Terre sulfuree il tempo assumeva lo stesso valore dell’ossigeno e il lusso di una pausa così lunga non ce lo potevamo permettere. Krywer sostituì Jarshix al volante; quest’ultimo tentò di schiacciare un pisolino. Anch’io riuscii ad addormentarmi, ma il sonno fu pieno di sogni confusi e bizzarri. Sognai il Precipizio, poi Tarixa che mi sorrideva dai campi di farro. Un grido di Krywer mi scaraventò brutalmente fuori da quel pittoresco labirinto onirico. «Guardate, cazzo, guardate! Non ho mai visto una cosa del genere!»