Recensione libro “Capo Tiburon Bucanieri all’attacco” di Aaronne Colagrossi

Citazione “Perché pazzi e temerari bisognava esserlo su una nave delle filibuste.”
Capo Tiburon Bucanieri all’attacco
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“Capo Tiburon Bucanieri all’attacco” di Aaronne Colagrossi tra storia e fantasia

Gli avvenimenti descritti da Aaronne Colagrossi nel suo breve romanzo “Capo Tiburon
Bucanieri all’attacco” sono ambientati sulla costa sud occidentale dell’isola di Haiti, nei pressi di Capo Tiburon e riguardano il filibustiere francese Pierre Le Grand.

I fatti raccontati dallo storico e biografo Alexandre Oliver Exquemelin sono attinenti alla realtà, invece quelli di Aaronne Colagrossi sono farciti da eventi dettati dalla fantasia dell’autore.

Trama libro

29 filibustieri capeggiati dal pirata francese Pierre Le Grand a bordo di una piroga ridotta un rottame a causa delle intemperie, si ritrovano in alto mare per ben cinque giorni senza acqua e senza cibo, in condizioni disumane.

La nave dei pirati, lo Chasseur (il cacciatore, in francese), avvista in lontananza un gran mercantile spagnolo, Nuestra senora de Guadalupe, legata ai convogli spagnoli, diretta in Spagna.
I pirati erano di diverse nazionalità: francesi, inglesi, spagnoli, olandesi e un italiano (siciliano di Siracusa).

I pirati, con grande capacità, scompariranno nel nulla, remando e prendendo di spalle il nemico.
La resa sarà inevitabile, dovuta soprattutto alla codardia del comandante spagnolo, Almeria.

I pirati sono uomini d’onore perché dopo aver assaltato la nave nemica, impossessatisi dell’oro, dell’argento e di tutti i lingotti di Filippo IV re di Spagna, decidono di tenere a bordo solo 20 uomini per gestire la nave. Gli altri 90 uomini sarebbero stati graziati e abbandonati su Isla de Mona.

Ho apprezzato la grande la maestria dello scrittore Colagrossi nel descrivere il tedio, la noia, i bivacchi che si svolgono sulla nave spagnola, guidata da un comandante inetto che pensa solo a ubriacarsi, a gridare e strillare se perde giocando a carte.

Al tedio e al divertimento, lo scrittore contrappone l’astuzia, l’organizzazione, la lucidità mentale di una manciata di uomini che, per puro spirito di sopravvivenza, tenterà un’impresa impossibile, prendere alla sprovvista 110 uomini.

Questa storia raccontata con grande trasporto in “Capo Tiburon Bucanieri all’attacco”, mista a leggenda, si diffonde per il mondo, e nessuno ha mai saputo dove i pirati hanno goduto di tanta ricchezza, tra America e Europa.

Recensione scritta da Concetta Padula

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Redazione - Recensione Libro.it

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