“Codice di squadra – La seconda indagine di Choi Soo-Min”: il mondo segreto
Dopo “L’ultimo ritornello – La prima indagine di Choi Soo-Min”, Oreste Venier ci catapulta nella seconda indagine: “Codice di squadra”.
Se nel primo capitolo l’avvincente storia era ambientata a Venezia, nel secondo ci troviamo nell’altrettanto bella Toscana.
A dare pathos alla storia ancora un segreto che può portare grossi guai e sicuramente lo farà. Si tratta di quello di Alfredo, un impiegato tecnico, ma anche allenatore di calcio, che grazie al nipote Gabriele, si lascia rapire dal mondo complicato del bitcoin. Queste vicende che coinvolgono zio e nipote nerd, ma anche i giocatori della squadra in cui allena Alfredo si svolgono nel 2013.
Dieci anni dopo, sempre a Firenze, la criminologa Choi Soo-Min si trova a dover sbrogliare una matassa complessa, i cui fili sono intrecciati in modo fitto. I fili legano persone, il mondo sportivo, qualcosa da portare a galla, delle monete, e un segreto…
Insieme al suo amico matematico Yong-Soo indaga su un caso che passo dopo passo lascerà il segno e coinvolgerà i lettori con attimi inaspettati.
Commento libro
Un grande pathos, un’indagine costruita molto bene, tempi e situazioni che appaiono distanti, ma che poi si affiancano e si sovrappongono. Pezzi da rimettere assieme, riflessioni e deduzioni che conducono a passi essenziali all’interno dell’indagine. Uno sguardo acuto della criminologa che svolge un master presso i Carabinieri e tante informazioni riportate con cura dallo scrittore Oreste Venier fanno di questo libro una storia piacevole.
Al di là della trama avvincente, trovo molto interessante la parte descrittiva di ambientazioni, gesti e caratteristiche dei personaggi. Inoltre, lo scrittore riesce a trovare un varco nel lettore dando le nozioni importanti perché si possa capire al meglio il mondo del bitcoin, ai più sconosciuti.
Certe scene vengono narrate in modo talmente vivido da apparire come immagini di un film, il che dà maggiore spessore alla storia, che trova una collocazione precisa.
I tempi e ritmi diversi all’interno delle vicende raccontate sono molto importanti e Venier riesce a rispettare i canoni necessari per dare a questo libro il giusto lustro.
Non ci resta che aspettare il terzo capitolo…