Recensione Libro Come fossi solo di Marco Magini

Citazione “Prima ancora che la televisione bombardasse le nostre case con le differenti interpretazioni dell’accaduto, prima che ognuno si facesse un’idea a proposito, furono i volti di quei soldati che mi convinsero a non partire per combattere una guerra nella quale non credevo.”
Come fossi solo
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Di cosa parla Come fossi solo di Marco Magini

Il libro di Marco Magini Come fossi solo, pubblicato dalla casa editrice Giunti, non è semplicemente stato finalista al Premio Calvino 2014 ricevendo la menzione speciale della giuria, ma è tra i finalisti del Premio Strega 2014.

Al di là del risultato che Come fossi solo raggiungerà scontrandosi con dei colossi della letteratura italiana quali Francesco Piccolio e Antonio Scurati, questo libro merita un’ottima presentazione.

Lo scrittore Marco Magini non solo in questa sua opera affronta un argomento importante e non molto approfondito come la guerra in Jugoslavia, ma lo fa in modo da fornire tutti gli elementi necessari affinché il lettore possa farsi un’idea personale.

La capacità di Magini è di raccontare la storia da più punti di vista. Quello di Drazen, un ragazzo che a vent’anni decide di arruolarsi e combattere, senza credere nell’ideologia che muove solitamente chi va in guerra, ma solo per l’esigenza di lavorare, guadagnare e sfamare la sua famiglia.

L’altro punto di vista è quello di Dirk, un olandese che fa parte dei caschi blu dell’ONU, in missione a Srebrenica per portare aiuto, ma che dovrà mettere in discussione il suo ruolo in quel luogo e assistere inerme al massacro di un popolo.

E l’ultimo punto di vista, esterno, ma che subirà comunque le conseguenze di questo terribile conflitto, è quello di Romeo Gonzales, giudice dell’Aia chiamato a esprimere la sentenza nei confronti di Drazen, il ragazzo volontario nell’esercito serbo, che pur non volendo alla fine ha ucciso una settantina di persone e ha confessato il massacro.

Alla fine della storia narrata di Marco Magini, il lettore potrà prendere posizione sull’accaduto e chiedersi lui come avrebbe agito nei panni di ognuno dei protagonisti del libro “Come fossi solo”.

Quel che appare certo, forse l’unica cosa sicura tirando le somme, è che in quel luogo “l’unico modo per restare innocenti era morire”.

Come fossi solo è un libro che va letto sicuramente, anzi assolutamente. Una storia che sprona le persone a capire cosa viene celato durante le guerre, cosa si è costretti a subire durante queste lotte legate al potere, e quanto ogni individuo a suo modo possa essere colpevole anche se a quella guerra non ha mai partecipato.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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