Come i libri interpretano la realtà?

Imparare a capire la vita leggendo i libri: Qualcosa di Chiara Gamberale.
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Le favole raccontano la verità: Qualcosa di Chiara Gamberale

L’importante non è leggere un libro qualsiasi come ci dicevano i professori quando andavamo a scuola, ciò che davvero conta è leggere un buon libro. Non tutti hanno qualcosa di importante da dire, molti romanzi allietano le nostre giornate, ma sono semplici passatempi. È fondamentale, invece, cercare di leggere libri che lasciano il segno, che conducono alla riflessione, che ritraggono la realtà mostrandocela da una diversa prospettiva.

Qualcosa di Chiara GamberaleSono arrivata a questa conclusione leggendo Qualcosa di Chiara Gamberale, una favola per adulti, che in verità ho letto anche a mia figlia. Un libro che per i tanti significati celati tra le parole è stato paragonato, dai lettori, a Il piccolo principe, capolavoro della letteratura per l’infanzia.

Qualcosa
di Chiara Gamberale racconta una storiella che se letta senza troppa attenzione è simile alle tante altre che l’editoria ci sta proponendo in questi anni. Se però si presta un minimo di attenzione, si scopre, almeno in parte – perché questo libro richiede più letture – ciò che la scrittrice ha lasciato lungo il cammino come le molliche di pane di Pollicino.

In Qualcosa si parla della solitudine che molti giovani s’impongono da soli e ignari di quel che fanno utilizzando i social network e scambiando l’interesse degli altri con i Mi piaci. Facebook è sopravvalutato dai ragazzi che hanno centinaia di amicizie virtuali e poche persone amiche con cui parlare realmente.

Nel libro la Gamberale ci racconta anche di amori intercambiabili, di storie che coinvolgono per pochi attimi illudendoci che siano eterni, ma che lasciano ben poco nell’anima. I diversi principi che Qualcosa di Troppo è costretta a frequentare per volere del Re, hanno tutti qualità affascinanti, ma che annoiano la principessa poco attenta ai veri sentimenti o che non ha ancora capito quale sia l’amore vero.

“Gli altri desideri volevano qualcosa che non c’era. L’amore, invece, voleva qualcosa che c’è!”

Quel che conta è vivere, essere noi stessi, non collezionare storie di poco conto, né rincorrere il tempo facendo più di quanto ci è concesso. Non dobbiamo cercare per forza di voler aggiungere quel qualcosa di troppo alle nostre giornate, ma dovremmo imparare ad assaporare la gioia dell’attesa, quella del riposo e godere persino della noia.

Come solo alla fine della storia la principessa comprende, è stare al mondo la vera avventura. Durante il corso della sua esistenza, Qualcosa di Troppo vive il suo dolore per la perdita prematura della madre, sente nel petto quel buco enorme che si crea quando si è tristi, ci si sente soli e incompresi, trascorre il suo tempo non facendo nulla insieme al suo amico Cavalier Niente, inventa storie, si lascia andare alle emozioni.

“Fai come la bottiglia, allora. Smettila una volta per tutte di rincorrere tutte queste avventure: è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura.”

È proprio da questa piccola protagonista che dovremmo imparare a stare al mondo e capire che i libri interpretano la realtà così come le favole raccontano la verità.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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