Cracking di Gianfranco Bettin: recensione libro

Citazione “Idrogeno e ossigeno, certo. Ma, ci avete mai pensato? L’idrogeno è un gas esplosivo. E anche all’ossigeno gli scoppi e gli incendi piacciono un sacco. Eppure, legati insieme, due atomi di idrogeno e uno di ossigeno producono l’acqua, la cosa più buona e vitale che c’è.”
Cracking di Bettin
In questa pagina sono presenti link affiliati
Compra su amazon.it

Trama, recensione e commento libro Cracking di Gianfranco Bettin

Cracking ultimo romanzo di Gianfranco Bettin racconta, con molti flashback, le storie di operai che hanno affrontato la morte per anni e lottato per un posto di lavoro più sicuro e salubre.

Persone che invece sono morte avvelenati dall’arsenico, dalle diossine e dai furani. Raccolta anche di molti che il Petrolchimico non lo hanno scelto e sono diventati spacciatori o piccoli criminali di strada.

Trama libro di Gianfranco Bettin

Petrolchimico di Porto Marghera migliaia di operai ci hanno trascorso una vita, rischiandola, hanno lottato e scioperato e in compenso sono riusciti a metter su famiglia e ad avere uno stipendio sicuro.

Al Petrolchimico di Porto Marghera Celeste Vanni, operaio specializzato ormai in pensione, ci ha lavorato per tutta una vita. Ha preso il posto del padre morto e per questo ha messo la testa a posto. Si è sposato con Rosi e ha sostenuto sempre i compagni operai più sfortunati di lui colpiti dalle malattie causate dalle sostanze tossiche, oppure vittime di incidenti sul lavoro.

Il protagonista vero comunque di questo romanzo denuncia è il Petrolchimico, la sua ascesa e poi discesa, la speranza che ha dato a molti e come nel tempo l’abbia tolta a tanti.

L’incipit del romanzo Cracking è forte e simbolica: una notte Celeste si arma di zaino, di corde, e sale, sale, sale, si arrampica sulla ciminiera più alta della zona industriale e da lassù, guardando Venezia illuminata dalle luci, comincia a ricordare. I suoi ricordi a volte nitidi sono illuminati dalla fiamma violacea della combustione di etilene e propilene, altri invece sono offuscati dagli effluvi dei cicli chimici ancora in produzione.

Che cosa ha in mente Celeste? Che cosa ha da opporre al silenzio, alla rassegnazione, al vuoto? Cosa può fare un uomo solo? Mentre l’alba si avvicina, lungo la parabola della notte, torna la vita vissuta, tornano le promesse fatte, e, tornito nel buio, prende forma un gesto di rivolta, perché là sotto, da Venezia all’Europa, nella distesa del tempo bisogna decidere: se la Storia è davvero finita o è appena cominciata.

Commento libro di Gianfranco Bettin

Romanzo forte di testimonianza e denuncia di un periodo lungo di un’Italia che ha visto da un lato la crescita industriale e il boom economico e dall’altro la morte di tantissimi operai e l’inquinamento di una zona molto bella a causa degli effetti tossici del cloruro di vinile prodotto dagli stabilimenti del Petrolchimico.

Gianfranco Bettin è riuscito, attraverso un personaggio di fantasia metafora ed esempio di qualsiasi altro operaio di Porto Marghera, a fare memoria storica per un senso di giustizia verso il luogo e la gente che ci abita.

Recensione libro di Milena Privitera

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Milena Privitera

Presentazione Milena Privitera Leggere è la mia prima passione. Scrivere la seconda.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.