Recensione Libro Fiori sopra l’inferno

Citazione “O sei un pazzo furioso, o un calcolatore freddo e meticoloso.”
Fiori sopra l'inferno
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Di cosa parla Fiori sopra l’inferno di Ilaria Tuti

Fiori sopra l’inferno è l’esordio letterario di Ilaria Tuti. Un thriller psicologico pubblicato dalla casa editrice Longanesi.

Trama del thriller Fiori sopra l’inferno

Ambientato in due periodi storici differenti.
1978. Austria. Agnes Braun, donna austera e decadente, lavora da molto tempo in un orfanotrofio dove i neonati vengono abbandonati nella ruota degli esposti, nutriti, puliti, privati da ogni tipo di affetto, rimangono segregati nei loro lettini per alcuni mesi e poi vengono smistati in altri orfanotrofi.

“Quell’incarico le provoca un disagio senza nome, come un malessere latente che non si decideva a scoppiare”. Solo un neonato le dà preoccupazioni. Il soggetto numero 39. Un tipo aggressivo, dagli occhi spiritati.

Oggi Travenì, un piccolo paesino nelle Dolomiti, è sconvolto da una serie orribile di omicidi. Le indagini vengono affidate a Teresa Battaglia, commissario sessantenne, diabetica, donna apparentemente dura, con un segreto che non riesce a confessare neanche a se stessa (l’Alzheimer).

Ad aiutarla c’è il giovane ispettore Massimo Marini che supera l’iniziale diffidenza verso un commissario donna, fuori forma e per di più di una certa età, quando intuisce che è straordinariamente abile a fare il profiling di un assassino.

I due si scontrano con l’omertà degli abitanti del paesino che vogliono a tutti i costi preservare la loro identità. I delitti si moltiplicano rivelando a volte la mente lucida e metodica dell’assassino, altre volte la mente di un folle serial killer. Chi è l’ombra che si aggira nei boschi tra le vicine montagne innevate? È forse lo spettro visto da alcuni bambini del paese? Qual è il suo legame con il soggetto numero 39?

Commento del libro Fiori sopra l’inferno

Fiori sopra l’inferno è un thriller psicologico avvincente, mozzafiato, caratterizzato da una serie di colpi di scena, di mutamenti di azione, all’interno di un’ambientazione e una vicenda ben delineata.

Ilaria Tuti con il suo romanzo di esordio mostra i paesaggi in cui lei è nata e cresciuta in tutta la loro bellezza e possanza.

Partendo dagli studi psicologici del dottor René Spitz sui bambini abbandonati e privati delle più elementari forme di affetto, l’autrice costruisce una storia vera, forte, ma arricchita dalle legende della montagna.

Siamo certi – e lo speriamo molto – di leggere presto altre indagini condotte da Teresa Battaglia, una donna che, come afferma la Tuti nelle note di Fiori sopra l’inferno, soffre, combatte le sue battaglie personali, lotta contro la solitudine, la malattia che incalza, ma sa farsi guidare dal suo istinto e dal suo cuore.

Recensione scritta da Milena Privitera

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Milena Privitera

Presentazione Milena Privitera Leggere è la mia prima passione. Scrivere la seconda.

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