Recensione libro Fragile è la notte

Citazione “Il Capo lo fece sedere e gettò il bicchierino del caffè nel cestino, con una smorfia. ‘Lo sai che non mi piaci per niente, Carbone?’… ‘Se posso permettermi, è reciproco’… ‘Giusto. Va bene così’.
Fragile è la notte
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Trama e recensione del libro Fragile è la notte di Angelo Petrella

Fuma parecchio l‘ispettore Denis Carbone e si ammazza pure di whisky. Non ha altro da fare, del resto, nel Commissariato della Napoli bene dove l’hanno esiliato da dieci anni.

Sigarette e scotch sono tutt’altro che un toccasana per le coronarie di un nuovo protagonista del giallo all’italiana. Ce lo presenta lo sceneggiatore cinetelevisivo e scrittore di thriller Angelo Petrella, napoletano, nel romanzo Fragile è la notte, da aprile 2018 tra i titoli delle Farfalle, la collana di narrativa degli editori Marsilio (160 pagine 16.50 euro).

Quasi tremilaseicentocinquanta giorni a non fare un c…o a Posillipo. Solo incidenti d’auto, cani rubati e un furto in appartamento.

Come poliziotto non è uno stinco di santo. L’esilio nel Commissariato partenopeo meno attivo si deve a qualche ruzzolone di troppo oltre i confini della legalità, nel mondo degli allibratori e delle scommesse clandestine.

Come uomo Carbone ha “un carattere di merda”, a giudicare da quanto ha sentenziato, nel lasciarlo, l’unica donna che Denis abbia mai amato davvero.

Al “Posillipo”, il commissario capo Lettieri lo vede come il fumo negli occhi, che Carbone si premura di soffiargli sfacciatamente addosso. Si sparerebbero volentieri, tanto si danno sui nervi reciprocamente.

Ma ecco la svolta. Un fattaccio, anche lassù, nel quartiere ricco. “Hanno ucciso una”, dice la chiamata. Lettieri è atteso a Roma e al momento sottomano non trova altri che Carbone, in quel Commissariato d’imboscati.

Una villa molto ricca in via del Marzano, giardino enorme, piscina olimpionica, vista mozzafiato sul Golfo. Un palazzo di almeno venti camere, dominato da un torrino merlato, alto quindici metri, ai piedi del quale c’è una donna. Volata o buttata giù?

La Mobile ha fiutato il caso importante e a quanto pare la Questura vorrebbe sottrarlo alla competenza del Commissariato territoriale. Denis non ci sta, dieci anni prima era in servizio proprio alla Centrale, da dove è stato confinato al “Posillipo” ed ora non intende dare soddisfazione a quelli di Via Medina.

Le camere della villa sono trenta, arredate senza badare a spese, nonostante qualche eccesso pacchiano. Solida anche la posizione economica della donna, prima divorziata, poi erede di un imprenditore. Ester Fornario, 42 anni, bionda, molto bella, ma nascondeva qualcosa. Sesso spinto, sesso forte e altri segreti.
Ma non ci si suicida disponendo di un’abitazione come quella e di una rendita di diecimila euro al mese.

Carbone ha la passione per l’alcol e spesso si riduce al vomito, ciò nonostante se si mette a fare il poliziotto lo fa bene e alla svelta, battendo la concorrenza, la Questura di Via Medina.

Nella villa, sul soffitto di una stanza nel torrino scopre una botola. Agendo sul pannello in alto, si fa scendere una scala a soffietto, che porta ad una camera segreta piena zeppa di aggeggi fetish, con tanto di telecamera e varie schede di memoria. Si accorge che qualcuno spia verso di lui dal palazzo di fronte, che poi è lo stesso edificio di via Petrarca ripreso in una clip registrata dalla telecamera. L’ispettore vi si precipita. Il locale sembra chiuso da tempo, ma non è così.

Contro, non ha solo la Centrale. Lettieri ha il sentore che si stiano muovendo i Servizi Segreti. È la stessa certezza di Denis, che viene pedinato da un’auto. Condividere la stessa opinione avvicina i due, impegnati stavolta dalla stessa parte sul fronte del crimine.

Fatto sta ch’è stato proprio Carbone a dare in pasto alla Questura un sospetto omicida. Si tratta dell’amante clandestino della donna, l’ingegner Chianese, cittadino esemplare, un milionario viziato e soprattutto sposato.

Dietro gli occhi azzurri, Denis è mutevole, nei panni dell’investigatore diventa un mastino, quando li smette passa in un niente da buono a bastardo e viceversa. È anche aggressivo, manesco. Teresa, la segretaria del “Posillipo”, non sa perché si sia innamorata di lui, che pensa solo a Laura, quella che lo ha lasciato e si è messa con un altro poliziotto.

Dal lavoro che l’ispettore porta avanti, è chiaro che Chianese è uno specchietto per le allodole e che quella donna sensuale precipitata giù dal torrino nascondeva un universo torbido.

La chiave è l’uomo con la gola orrendamente bruciata di cui gli ha parlato il papà di Ester e che si intravede in una foto scattata in un Hotel di Arezzo.

Ecco che, all’improvviso, il romanzo Fragile è la notte di Angelo Petrella prende una direzione diversa, nella seconda parte.

Ma non è il caso di dire di più. Non sarebbe gradito né a Denis Carbone – guai a noi – né al bravo Angelo Petrella, giallista dalla mano non leggera nei particolari scabrosi ma sapiente.

Fragile è la notte è un ottimo crime, il suo. Un thriller di classe.

Recensione scritta da Massimo Valenti

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Recensione scritta da

Massimo Valenti

Presentazione Massimo Valenti Toscano, imbarcato, velista esperto, lettore onnivoro sebbene appassionato soprattutto di mare e di thriller.

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