Recensione Libro “Il complice”

Citazione “Quante volte il tunnel buio del peccato ci consente di riscoprire poi, più luminosa, la luce del sommo bene?”
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Di cosa parla “Il complice” di Procolo Ascolese

Il romanzo giallo “Il complice” di Procolo Ascolese, vincitore del Concorso Letterario “Autore di te stesso” – Premio Nazionale Campi Flegrei nella categoria editi, è un libro ambientato in una Napoli caotica in cui sembrano accadere fatti misteriosi.

Un incontro casuale, durante un viaggio in treno, tra il protagonista del romanzo “Il complice”, Alberto Salvati e un frate cappuccino, rivela come dietro un fatto apparentemente insignificante si possano nascondano eventi complicati, ingarbugliati, da approfondire per portare alla luce.

Lo scrittore esordiente Procolo Ascolese nel suo primo romanzo giallo “Il complice” ci catapulta in una realtà di colpe che investono travolgendo, anche quando non siamo noi i responsabili. Agli occhi degli altri, della società in generale, in questo caso, il protagonista è l’indiziato numero uno, colui che ha commesso il reato, tutto volge a suo sfavore, sembra non esserci scampo. Deve pagare la sua pena per un fatto non commesso.

Eppure man mano che la storia si completa dei vari dettagli, si ricostruisce la colonna portante di ciò che è accaduto realmente e il libro “Il complice” accompagna il lettore alla comprensione di ciò che desta curiosità e sospetto fino alla fine.

Lo scrittore Ascolese attraverso le pagine del libro “Il complice” racconta i retroscena, svela il mistero, ciò che ha le sembianze dell’incomprensibile, con un modo di narrare che a tratti potrebbe ricordare quello dello scrittore di “Ragionevoli dubbi” Gianrico Carofiglio.

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Redazione - Recensione Libro.it

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