Recensione Libro Il consolatore di Jostein Gaarder

Citazione “La solitudine può diventare vuoto anche per chi all’inizio ci è portato. Ma è comunque preferibile alla solitudine a due. Vivendo da soli almeno si può fare come si vuole. Immagino che la libertà sia maggiore in una grande famiglia rispetto che in un matrimonio angusto.”
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Di cosa parla Il consolatore di Jostein Gaarder

Chi non ha amato Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder? Quale lettore non si sentirebbe attratto un suo nuovo romanzo di Gaarder? Ecco che nel 2016 la casa editrice Longanesi accontenta i malinconici pubblicando Il consolatore.

In questo suo ultimo lavoro lo scrittore norvegese affronta un tema importante, come la solitudine, attraverso una storia per nulla ordinaria.

Jakop, il consolatore, è un uomo solo che riempie il vuoto delle sue giornate con un’attività insolita: partecipa ai funerali di persone che non conosce. Gli piace stare tra la gente che piange i suoi morti, si mescola alla folla e spacciandosi per un conoscente del defunto, racconta storie inventate facendole passare per vere.

“Andare ai funerali divenne per me un’abitudine. I trasformai in un segugio a caccia di vita famigliare. Un’altra vita famigliare, oltre a quella che rubavo in questo modo e della quale semplicemente avevo bisogno, non l’avevo.”

In questo modo Jakop non inventa soltanto la propria esistenza per qualche ora in compagnia di parenti e amici del defunto, ma dà un senso anche alle vite degli altri.

Seconda parte trama libro

I racconti che il consolatore inventa hanno sempre una forma diversa, a volte si presentano sotto forma di storie ironiche, in altri casi commuovono, ma sempre riescono a toccare nel profondo chi le ascolta e che in quelle parole trova il conforto necessario per affrontare la perdita di una persona cara.

Nel libro di Gaarder, come nei suoi precedenti successi editoriali, si affrontano i grandi temi della vita e spinge il lettore a interrogarsi su ciò che ci circonda e su quello che abbiamo dentro.

“Qual è il modo migliore per raccontare la nostra vita dandole un senso? Riassumerla dall’inizio o cominciare dal presente – più fresco nella nostra memoria – andando poi a ritroso fino al momento in cui tutto è cominciato? Ma il fatto è che nella nostra vita non esistono relazioni di causa-effetto. Non è possibile procedere all’indietro da una conseguenza a una causa. Non è possibile dimostrare perché siamo diventati quello che siamo. Ci hanno provato in tanti, ma alla fine tutti si sono limitati a sottolineare la lor umanità, e poco più.”

Commento libro Il consolatore

Leggendo Il consolatore entriamo in contatto con un uomo semplice, che ha un’ex moglie con cui continua ad avere un rapporto a causa di un’auto che condividevano. Un individuo che se inizialmente può sembrare senza spessore, con il tempo dimostra la sua vera natura, buona, e la sua grande intelligenza.

Jokop usa le parole con cura, forse proprio perché ne conosce realmente il senso profondo, usando la fantasia per consolare chi ne ha bisogno, chi ha subito una perdita e non sa come affrontarla.

L’amicizia, l’amore, i legami in generale, persino le storie inventate possono essere fonte di energia e felicità, o punto essenziale da cui partire per sconfiggere la solitudine e reagire al dolore: sembra che sia questo il significato che Gaarder vuole dare al libro Il consolatore.

Questo romanzo ha qualcosa di magico, soprattutto nell’idea da cui poi si sviluppa il libro, e contiene tra le righe la poesia che smuove gli animi. Di sicuro Il consolatore non può essere paragonato neppure lontanamente a “Il mondo di Sofia”, ma lo scrittore cerca di non discostarsi troppo dall’impegno preso con i suoi lettori dando una bella e alternativa chiave di lettura alla vita.

E poi Gaarder dà la possibilità di credere nel cambiamento, nelle possibilità e nella speranza di un domani differente, immettendo sul cammino del protagonista una donna che sarà fondamentale per Jakop e per la storia in sé.

Il consolatore è un libro con alcune belle frasi, citazioni da appuntare, ma che credo sia adatto a un pubblico di lettori meno giovani e proiettati verso una visione della vita complessa.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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