Recensione Libro Il gioco del male

Citazione "Sapeva che Bryant la credeva pazza a sospettare della dottoressa Thorne per l'omicidio di Harris, e in parte era d'accordo con lui, ma quello che era successo con Grant non le tornava."
Il gioco del male
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Di cosa parla Il gioco del male di Angela Marsons

Il gioco del male è un brillante thriller di una sempre sorprendente giallista inglese Marsons. Una serie di delitti scuote un’area non facile dell’Inghilterra centromeridionale. Si direbbero vendette personali, ma…

Che bel personaggio la detective Kim Stone. Appare per la seconda volta, nel romanzo, di sicuro un nuovo bestseller, Il gioco del male (Newton Compton lo ha pubblicato il 1 settembre, 382 pagine 9,90 euro), di Angela Marsons, che rinnova così il successo di vendite, per stile e contenuti, fatto segnare al debutto con Urla nel silenzio, sempre Newton Compton, gennaio 2016.

Kimberley Stone, 34 anni, è ispettore di polizia, nella Black Country, regione di industrializzazione in crisi, miniere di carbone dismesse e fonderie chiuse, terza area del Paese per disoccupazione, col suo mix di miseria e criminalità. Infatti, Kim agisce in particolare in una Contea, le West Midlands, che con undicimila agenti è seconda solo a Londra per ampiezza di organico.

Sottufficiale capace, donna risoluta, non è simpatica a tutti i costi. Anzi, è riservata, solitaria, di modi spicci e ama correre in moto come un maschiaccio. In questo secondo romanzo si conosceranno le ragioni dell’odio profondo che ha dimostrato verso la madre. Dentro di sé la chiama stronza assassina, quando si reca sulla tomba del gemello che le è stato strappato quando aveva solo sei anni. Dopo ventotto anni, lo piange ancora: “Michey ti voglio bene, mi manchi ogni giorno.”

Sul lavoro è rispettata, ma non lega con nessuno, a parte il buon rapporto con un collega, Bryant, che non le dimostra animosità per essere agli ordini di una che ha fatto carriera più velocemente di lui e ha pure dodici anni di meno. Quanto ai colpevoli, Kim è convinta che la gente debba pagare per i crimini che ha commesso e ogni caso rimasto insoluto resta una ferita aperta. Non crede nelle circostanze attenuanti, per lei è tutto bianco o nero e si deve pagare un prezzo per le proprie azioni.

Le qualità della detective Stone si confermano fin dall’irruzione in casa di un grasso pedofilo, accusato di abusi sessuali ai danni delle figlie, una tredicenne, l’altra di soli otto anni. In Inghilterra è quanto basta a tenere in galera il signor Dunn a lungo, ma certo è difficile tenere le mani a posto con un soggetto tanto odioso. Infatti, due agenti gli danno una sonora ripassata. È solo caduto. Quante volte? Uno è un veterano prossimo alla pensione, l’altro è in servizio solo da un triennio. Così facendo, però, hanno compromesso l’intera indagine. Il suo avvocato potrà tirarlo dalla prigione per trattamento brutale da parte della polizia. La sua unica punizione resterà il naso rotto.

C’è un altro stupratore che passa un guaio. Viene ucciso a coltellate dalla sua vittima.
Dalla notte in cui uno sconosciuto l’ha violentata in un cimitero, Ruth non si dà pace. Era solo diciannovenne e vuole indietro la vita, senza incubi e ferite psichiche e morali, che quel passante le ha sottratto.

Sei anni dopo ha rivelato le sue sofferenze all’analista, la dottoressa Thorpe e questa, sorprendentemente, l’ha indotta con una semplice frase a scatenarsi contro il violentatore, liberato per buona condotta dopo avere scontato solo metà della reclusione comminata.

Ha scatenato la ragazza contro il torturatore: il comportamento della psicoterapeuta è poco professionale, ma molto chiaro nella sua portata. Ecco perciò un personaggio, una psicopatica da antologia, che i lettori di Angela Marsons non dimenticheranno e che aiuterà a conoscere ancora di più la stessa Kim Stone.

Alexandra “Ale” Thorpe, attraverso studi noiosi – troppo facili per lei, che ha un quoziente intellettivo super, pari a 131 – si è costruita una reputazione da luminare della psichiatria per un solo scopo: conquistare la fiducia dei pazienti e il rispetto dei colleghi, utili per la nuova fase: cominciare il suo vero lavoro. Adesso.

Ce ne sarà anche per la turbata ex gemella Kim Stone, pure lei paziente della dottoressa Thopre, che la considera una cavia perfetta per un nuovo allettante progetto.

Certo la Marsons anche con Il gioco del male non si tira indietro quando deve proporre ai lettori argomenti scabrosi e situazioni forti: pedofilia, manipolazioni psichiche, aggressioni sessuali, percosse, pestaggi, uccisioni.
La descrizione è cruda, ma asciutta. I capitoli brevi danno ritmo. La tensione resta sempre alta nel romanzo Il gioco del male. Non mancano colpi di scena, sebbene certe dinamiche – ma non tutte – vengano rivelate al lettore strada facendo. Comunque vada, i finali di Angela Marsons restano brillanti, imprevedibili.

Recensione scritta da Massimo Valenti

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Recensione scritta da

Massimo Valenti

Presentazione Massimo Valenti Toscano, imbarcato, velista esperto, lettore onnivoro sebbene appassionato soprattutto di mare e di thriller.

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