Recensione Libro Il libro degli specchi

Citazione “A volte il rancore e la sofferenza diventano un combustibile potente quanto l’amore.”
Il libro degli specchi
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Di cosa parla Il libro degli specchi di E.O. Chirovici

Un manoscritto con un fitto mistero da sbrogliare, così si apre Il libro degli specchi di E.O. Chirovici, una storia intrigante, scritta in modo asciutto e chiara. Un giallo che a molti lettori è piaciuto tanto mentre ad altri ha lasciato qualche perplessità.

Il giudizio di chi ha avuto tra le mani questo libro credo dipenda in particolare dal linguaggio utilizzato, perché la storia scorre con velocità e rapisce; il libro si legge in un paio di giorni al massimo e si è portati alla conclusione in modo molto rapido.

Trama del romanzo di Chirovici

Uno dei protagonisti de Il libro degli specchi è Peter, un ragazzo che lavora in un’agenzia letteraria sempre alla ricerca di successi editoriali e di bei romanzi che potrebbero diventare bestseller arricchendo così le tasche dell’editore.

Qualcuno sembra voler attirare l’attenzione di Peter, inviandogli parte di un manoscritto molto coinvolgente, che fa presupporre l’accadimento di qualcosa di misterioso: un caso da portare alla luce.

A inviarglielo è stato Richard Flynn, un uomo che annuncia, in una lettera di accompagnamento allegato al manoscritto, di sapere chi è il colpevole di un omicidio commesso trent’anni prima. Questa rivelazione è contenuta nel proseguo del romanzo, che lui gli invierà solo successivamente, se avrà davvero incuriosito l’agente letterario.

Per gran parte del romanzo Il libro degli specchi, il lettore si troverà a leggere il manoscritto inviato da Richard Flynn in cui lo scrittore racconta ciò che è realmente o presumibilmente accaduto anni prima, nel 1987.

“… nessuno aveva mai scoperto tutta la verità sulla vicenda che ha cambiato per sempre la mia vita.”

Collocando molto bene la storia in quegli anni, riportando avvenimenti storici, economici e sociali di quel periodo, Flynn dà uno spazio temporale ben definito al lettore, soprattutto a quello ignaro di ciò che accadeva in America durante la fine degli anni Ottanta.

Quello che viene raccontato del manoscritto è legato alla morte di Joseph Wieder, un professore molto amato, carismatico e affascinante; che aveva un forte ascendente sulle studentesse, ammaliate dal suo sapere che pareva infinito.

Su di lui circolavano molte voci, vere o false non si può capire fino alle ultime pagine del libro, poiché da uomo single e sempre circondato dalle sue studentesse, appariva come un Don Giovanni in piena attività. Gli si attribuisce un rapporto particolare e intimo con Laura Baines, altra sua alunna, fidanzata però con Richard Flynn, l’autore del manoscritto.

Uno strano rapporto, ambiguo, tra i tre lascia più di una perplessità nel lettore, che di certo vuole comprendere cosa leghi le tre vite. Solo alla fine ci viene rivelato il mistero: chi ha ucciso il professore e perché.

A mettersi sulle tracce lasciate dallo scrittore è l’agente letterario incuriosito e speranzoso allo stesso tempo di avere tra le mani il libro che vorrebbe pubblicare… il finale del libro sembra essersi perso nel nulla.

Quel che è certo è che i personaggi del manoscritto così come quelli del romanzo di Chirovici vivono il loro gioco appassionato di specchi… nulla è come sembra, tutto è incerto e da scoprire, persino chi siamo.

Citazione Il libro degli specchi

“Avevano tutti avuto torto, scorgendo soltanto le proprie ossessioni mentre cercavano di guardare la realtà attraverso finestre che si erano infine rivelate per ciò che erano sempre state, ovvero non finestre ma specchi.”

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Redazione - Recensione Libro.it

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