Recensione libro “Il mistero d’Arcadia”

Citazione "Gli raccontai per filo e per segno la mia chiacchierata mattutina con la vedova Fanshawe. Winston ascoltò in religioso silenzio, le labbra incollate al sigaro, gli occhi socchiusi."
In questa pagina sono presenti link affiliati
Compra su amazon.it

Di cosa parla “Il mistero d’Arcadia” di Simona Tassara

“Il mistero d’Arcadia” di Simona Tassara è il libro che si è classificato al secondo posto nella categoria inedita del Concorso Letterario “Autore di te stesso” – Premio Nazionale Campi Flegrei.

“Il mistero d’Arcadia” si presenta sin dalle prime pagine, come un romanzo giallo di vecchio stampo, di quelli che seguono il filone di scrittori inglesi e americani del calibro di Agatha Christie, Edgar Wallace e S. S. Van Dine.

Come per tutti i gialli che si rispettino, il romanzo si apre con una morte e il colpevole si ignora fino alla fine del libro, facendo ricadere i sospetti su tutti i personaggi del romanzo man mano che si prosegue nella lettura.

Inizialmente “Il mistero d’Arcadia” sembra mostrarsi come un caso di facile risoluzione. Tutti i sospetti ricadono su Griselda, la moglie della vittima, che oltre ad aver litigato con lui proprio qualche ora prima dell’incidente, è colei che conosce alla perfezione le proprietà dei veleni e possiede le chiavi dell’armadietto in cui si trovava la sostanza letale con cui è stato ucciso il marito.

Ma un giallo degno di nota mostra, con l’andare del libro, che nessun personaggio è escluso dai sospetti, ognuno di loro potrebbe essere stato l’assassino; persino colui che è morto potrebbe essersi inflitto il colpo finale. La scrittrice Simona Tassara riesce a creare uno scenario perfetto in cui il lettore è coinvolto. Proprio quando si pensa di aver scovato il colpevole, il riflettore punta la sua luce su un altro attore e siamo punto e d’accapo.

Il giallo “Il mistero d’Arcadia” appassiona, spinge a leggere il romanzo con la voglia di arrivare a scoprire il responsabile. Simona Tassara utilizza una scrittura diretta, immediata, senza giri di parole, descrive dettagliatamente le situazioni, i protagonisti e i luoghi in modo da rendere un’immagine completa della scena del delitto.

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Davide Gambardella - Recensione Libro.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.