Recensione Libro.it intervista Daniele Caroleo autore del libro Cella 1312

Intervista a Daniele Caroleo.
Daniele Caroleo
In questa pagina sono presenti link affiliati
Compra su amazon.it

Cella 1312 di Daniele CaroleoIntervista a Daniele Caroleo

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Cella 1312 che cosa diresti?

Sostanzialmente ho cercato di analizzare la società odierna, con le sue immense contraddizioni e problematiche, trasportandola in un futuro, non poi così lontano in realtà, estremizzandone (e ovviamente romanzando) alcuni aspetti e sperando di riuscire a far riflettere i miei eventuali lettori su quanto accade oggigiorno e su quello che potrebbero ritrovarsi ad affrontare i nostri figli.

2. Da dove nasce l’ispirazione che ti ha indotto a scrivere questo romanzo distopico in cui il potere del Governo soggioga le menti dei suoi cittadini privandoli di ogni libertà?

Come ho avuto modo di scrivere anche nell’introduzione dello stesso romanzo, l’ispirazione è nata anche grazie ad una serie di esperienze e di sensazioni personali, che, di fatto, mi hanno indotto ad immaginare il futuro della nostra società totalmente assoggettato al volere di “pochi eletti, che però eletti non lo sono mai stati”, con i normali cittadini piegati di fronte allo strapotere di questi Governanti che esercitano la loro autorità grazie anche all’ausilio di strumenti fondamentali come la giustizia sommaria, la repressione, il controllo ossessivo, la distrazione di massa e la forza bruta dei Custodes, il loro braccio armato, efferato e senza scrupoli.

3. Credi ci sia affinità tra la Società che racconti nel tuo libro e quella in cui viviamo?

Ovviamente sì. La mia personale descrizione del 2079 non è altro che una sorta di riproposizione, dal mio punto di vista, della realtà attuale proiettata nel futuro, cercando di mettere in luce quelli che, a mio modestissimo parere, sono i lati oscuri e negativi della società odierna e sperando di riuscire a far riflettere il lettore sulla strada che stiamo percorrendo e sul possibile contesto sociale che si ritroveranno a vivere i nostri figli nei prossimi anni.

4. Come mai la scelta di scrivere un romanzo appartenente a questo genere che ricorda 1984 di Orwell?

George Orwell, così come Aldous Huxley, unitamente a tanti altri maestri della narrativa distopica, sono per me dei veri e propri punti di riferimento. Il loro modo di interpretare e di descrivere un futuro immaginario basando il tutto sul proprio presente porta inevitabilmente il lettore a porsi delle domande e a riflettere. E opere del genere, oltre ovviamente ad affascinare e a catturare l’attenzione dei lettori, devono anche essere degli spunti di riflessione importanti.

5. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

Vorrei, per l’appunto che non ci si soffermasse unicamente alla storia narrata in sé, ma si provasse ad andare oltre. Nel mio piccolo ho cercato, con questo libro, di effettuare delle critiche alla nostra società e al sistema che ci circonda, sotto vari aspetti e punti di vista, e vorrei che questi spunti venissero colti per poter almeno riflettere. Sono tanti gli argomenti che provo a trattare, in maniera più o meno approfondita: dalla repressione agli ultras negli stadi, dalle questioni ambientali alla politica, dalle lobby ai social network, ecc.. Se le persone che avranno il piacere di leggere Cella 1312 verranno spinti alla riflessione su queste tematiche (e non solo), mentre si immergono nella storia che ho inteso raccontare (e fino ad adesso i riscontri sono stati più che positivi, debbo dire), vorrà dire che avrò colto nel segno e raggiunto l’obbiettivo che mi ero prefissato.

6. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire il tuo libro, quali useresti?

Più che altro posso dire come mi piacerebbe che i lettori di Cella 1312 apprezzino il mio romanzo dopo averlo letto. Io ho cercato di scrivere una storia breve, snella, alla portata di tutti, ma allo stesso tempo intensa, drammatica e piuttosto diretta, che possa coinvolgere chi avrà il piacere di sfogliare quelle pagine, ma che allo stesso tempo possa far riflettere su varie tematiche. Ecco, i tre aggettivi (forse qualcuno in più in realtà) possono essere tranquillamente ripresi dal concetto appena esposto.

7. Perché credi che si debba leggere Cella 1312?

Per tutta quella serie di motivi di cui abbiamo parlato fino ad ora. La cosa più importante però, almeno per come la penso io, non è leggere il mio libro, ma è leggere in generale, informarsi, guardarsi intorno, andando oltre le apparenze, ed imparare a valutare le cose con spirito critico, con obbiettività e sopratutto senza uniformarsi obbligatoriamente alla massa. La chiave di tutto è pensare sempre e comunque con la propria testa ed il proprio cervello.

8. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Come ho già avuto modo di dire poc’anzi, Orwell e Huxley sono gli autori che più di tutti mi hanno ispirato nella realizzazione di questo mio primo romanzo. Fin da piccolo, però, ho letto, e continuo a leggere tutt’ora ovviamente, moltissimi libri e romanzi di vario genere, ma se dovessi sceglierne uno in particolare, che ha, di fatto, segnato la mia vita (in positivo) e mi portato ad amare follemente la lettura (e successivamente anche la scrittura) quando ero ancora un bambino, indicherei senza dubbio La storia infinita di Michael Ende.

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Sconsigliare un libro? E perché mai? La lettura è un piacere totalmente soggettivo e ogni autore, in quello che scrive, cerca sempre di trasmettere un messaggio, un qualcosa di personale, e quindi non mi sembra giusto sminuire o sconsigliare l’opera di questo o di quello scrittore e, di conseguenza, mettere in cattiva luce la sua idea ed il suo pensiero. Sono i lettori che scelgono, sfogliano, apprezzano, leggono e si innamorano dei libri, autonomamente ed in base, ovviamente, ai loro gusti personali.

10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Devo ammettere che tutti quelli che hanno avuto modo di leggere il mio romanzo mi hanno già posto le domande più disparate, sul protagonista, sull’eventuale seguito della storia narrata, su alcuni particolari che sembrano inseriti in secondo piano ma che per qualcuno risultano fondamentali o più importanti. Pochi però mi hanno chiesto se ci sono ulteriori progetti in futuro e se magari ho intenzione di scrivere un nuovo libro. Sinceramente ho tante altre idee chiuse all’interno di un cassetto e pronte ad essere sviluppate, ma per il momento mi sto dedicando alle presentazioni di Cella 1312 in giro per l’Italia e poi, dopo una stimolante idea lanciata da alcuni lettori sulla pagina Facebook del mio libro (che al momento conta oltre 5000 fans), ho deciso, insieme ad un amico un po’ più ferrato ed esperto di me sull’argomento, di provare a trasporre il mio romanzo in una sceneggiatura per film da proporre, eventualmente, ad una casa di produzione o ad un regista emergente. Un progetto ambizioso, lo so perfettamente, ma l’entusiasmo di molti lettori su un’idea del genere mi ha convinto, per lo meno, a provarci. E poi sognare non costa nulla, no?

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.