Recensione Libro.it intervista Elena Cocchi autrice del libro La carezza degli angeli

Intervista alla scrittrice Elena Cocchi.
Elena Cocchi
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La carezza degli angeliIntervista a Elena Cocchi

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro La carezza degli angeli cosa diresti?

La Carezza degli Angeli racconta un po’ di me e del rapporto con gli angeli, di come sia spesso difficile riprendersi la propria identità, abbattendo sofferenze e muri costruite negli anni. Il senso di questo libro è di provare ad approcciare il mondo attraverso l’energia di noi esseri umani insieme agli angeli, uscendo dagli schemi e iniziando a capire che solo noi possiamo davvero realizzare i nostri sogni, non gli altri, i miracoli esistono ancora ma dobbiamo essere pronti a riceverli

2. Da dove nasce l’ispirazione per scrivere un libro che racconta di angeli e della loro importanza nella nostra vita?

Nasce proprio da un loro messaggio, sono stati loro a dirmi “Scrivi per noi, un libro poi altri, scrivi per noi”, così ho fatto, ma non sapevo da dove iniziare allora ho pensato che fosse giusto presentare Elena, con tutta la sua fragilità, la sua “stranezza”, il suo essere imperfetto e la sua paura di dovere fare una cosa così grande, scrivere per gli Esseri di Luce.

Ho capito mentre scrivevo che qualcosa di più forte ed immenso mi ha impedito di lasciarmi andare alla disperazione. Sembra strano ma è così, ho compreso che l’essere umano è piccolo ma spesso pensa di essere l’unico padrone dell’Universo, e così si crea il casino della vita. Il libro cerca di dare una visione più vera della nostra missione sulla Terra.

3. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

Vorrei che riuscisse a comprendere che non è solo, ne abbandonato a sé stesso, uno dei sentimenti che provo spesso io, non mi vergogno a dirlo, che per quanto possa aver sofferto può uscire dai meccanismi limitanti e iniziare a percepirsi come essere responsabile delle sue scelte oltre che parte del Cosmo. Il significato non del tutto esplicito da cogliere è quello di percepire qualcosa di più grande, entrare nell’ottica di essere tutti uniti e quindi con molta umiltà chiedere aiuto.

4. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire il tuo libro, quali useresti?

Differente, coinvolgente, illuminante.

5. Perché Elena Cocchi crede che si debba leggere La carezza degli angeli?

Perché porta dei messaggi molto belli e forti, perché va oltre al solito libro degli angeli con le descrizioni, perché esistono altri angeli oltre i 72 che si trovano su internet e da la possibilità di riscoprire sé stessi e la propria luce interiore. Aiuta a riscoprire il proprio potere personale attraverso degli esercizi scritti con gli angeli stessi.

6. Da dove nasce la passione per la scrittura?

Nasce fin da piccina, scrivevo poesie e brevi racconti, frasi per riempire il vuoto, il tempo tra una sgridata e l’altra di mio padre, che io ho definisco tempeste perché non erano le classiche sgridate tra un padre ed un figlio ma vere e proprie tempeste, mettevo nello scrivere le mie paure, i miei sogni le mie sofferenze ed anche l’impotenza di non poter cambiare le cose. Mi piaceva molto scrivere favole, e temi anche di attualità dare la mia versione dei fatti attraverso un’analisi diversa. Italiano e storia e musica erano le mie materie preferite nonché grandi muse ispiratrici.

7. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Progetti tanti, sto iniziando a preparare dei corsi, a maggio ne ho due in calendario per parlare di angeli ad un livello profondo. Ho alcune idee su vari libri a cui sto pensando, e vorrei anche chiudere i corsi online di informatica altra materia che mi affascina. Sto scrivendo il mio secondo libro 111 angeli, un messaggio da parte loro con annessa descrizione dell’angelo e una spiegazione dell’albero della Sefira per aiutare a comprendere come siamo lo specchio di quello che noi chiamiamo Cielo.

8. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Ne ho tre: Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Molte Vite, un solo amore di Brian Weiss, Gli spiriti non dimenticano di Vittorio Zucconi, li trovo bellissimi anche se diversi, poi ho letto anche altri romanzi ma questi mi sono davvero piaciuti molto.

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

O mamma che domandona… penso che ognuno debba fare delle esperienze anche sui libri, io ho provato a leggere Il nome della rosa di Umberto Eco ma non sono riuscita ad arrivare a metà come ho provato a sfogliare 50 sfumature di grigio e non sono riuscita a comprarlo, leggere è questione di gusti!

10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Urca… bella chiusura di intervista, dunque direi che quella che nessuno mi fa mai è questa di domanda: perché continui a rialzarti e a parlare di angeli quando anche la tua vita sembra andare indietro? Perché credo di meritare il mio spazio e la felicità e spero di diventare un esempio per molte persone, mi rialzo perché devo farlo, anche se soffro di solitudine e spesso la vita si dimentica di me, ma ho detto a me stessa Meriti la gioia, e la merita ogni essere su questa terra, ecco perché mi rialzo anche se poche ore prima avrei voluto chiudere tutto perché non posso fare altrimenti se non superare i miei blocchi e andare avanti.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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