Recensione Libro.it intervista Gianluca Giusti autore del libro “Qualcosa non torna”

Intervista Gianluca Giusti.
Gianluca Giusti
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Qualcosa non torna di Giusti1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Per prima cosa un sincero grazie per questa intervista e un caro saluto a tutti i tuoi lettori. Allora: come avete appena letto, mi chiamo Gianluca Giusti e sono nato nel 1964 a Montecatini Terme in Toscana. Sono un informatore scientifico del farmaco e da quasi due anni ufficialmente anche autore. Mia moglie si chiama Julia ed è cubana, grazie a questa bella esperienza personale e di vita ho scritto uno dei miei libri che parla proprio di Cuba.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Qualcosa non torna” cosa diresti?

Significativo il sottotitolo: Riflessioni logiche sui misteri del mondo pubblicato con C’era una volta edizioni. Per descriverlo credo che la quarta di copertina sia il modo migliore:
“Religione, paranormale religioso e il paranormale in generale, temi di grande attrazione in grado di accendere infuocati dibattiti e dal fascino irresistibile. L’inspiegabile, l’ignoto, il divino, dobbiamo solo arrenderci all’evidenza?

Si può uscire dall’angolo stretto del ring dell’irrazionale? La contromossa è in questo libro perché anche quando sembra che non ci sia via di uscita, la logica ci aiuta. È il pensiero che va oltre le apparenze per uscire dall’angolo ogni volta che provano a raccontarci le loro apparenti, inspiegabili verità. Un libro scioccante, coraggioso e ironicamente spietato.
Posso vantare la prefazione del prof. Marco Cappadonia Mastrolorenzi e la prima introduzione del dott. Armando De Vincentiis.

3. Nel tuo libro metti in discussione tante delle verità riguardanti la religione e la creazione. Da dove nasce l’idea e come si è sviluppata?

Direi, il dubbio irrisolto che invece di essere affrontato riflettendoci sopra diventa una realtà grazie alla comodità di dare le cose per scontato. Diamo per scontato che Gesù abbia detto o fatto determinate cose, che i vangeli siamo una verità storica scritti da testimoni oculari degli eventi, che la Sindone sia il vero lenzuolo che accompagnato Gesù nel sepolcro, che il Diavolo entri a suo piacimento nei nostri corpi, che alcuni santi si manifestino sui muri di qualche cantina, che gli Ufo siano in contatto con Obama, che siamo nati sotto un segno zodiacale e che questo segno si porti dietro determinate caratteristiche, e via discorrendo. Dando per scontato smetto di pensare, risparmio forse tempo ma, perdo l’analisi. Perché invece non provare per una volta ad analizzare le cose in profondità? Ci siamo mai posti delle domande su questi punti, fatto un minimo di analisi più profonda o provato a capire meglio? Bene, nel mio libro provo a fare esattamente questo e a condividerlo con il lettore.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il tuo libro? C’è un messaggio in particolare che vorresti si cogliesse durante la lettura de “Qualcosa non torna”?

“Non farti spaventare dal dubbio ma vai incontro a lui con fiducia!”
Quando il dubbio non spaventa permette di mettere in verifica, l’esatto contrario del dare per scontato. La verifica è tutto. Le verifiche hanno permesso, ad esempio, di dimostrare con certezza i danni del fumo. Oggi sembra inverosimile eppure fino a pochi anni fa si discuteva ancora se il fumo fosse davvero dannoso. La verità e la realtà sono intimamente collegate, la verità è che il fumo fa male e la realtà (drammatica) sono l’aumento dei casi tumori e i danni che provoca a tutto il circolo vascolare. Io ho solo allargato il tiro cercando di far riflettere sui tanti dubbi che caratterizzano i messaggi e le presunte verità religiose con quelle del paranormale religioso e del paranormale in generale. Un bel viaggio.

5. Nel libro tendi a far crollare, attraverso riflessioni, tutte le certezze che ha un credente. Non pensi che molti fedeli e persone legate alla religione possano sentirsi attaccate o in qualche modo derise?

Io credo che sia una questione di punti di vista. Il tuo è corretto ma se guardiamo le cose da una altra prospettiva in realtà potrei anche rafforzarli. Se credo in qualunque cosa passivamente solo perché mi hanno sempre raccontato che è vera o perché mi sembra che lo sia, sto solo facendo un banale lavoro di routine. La domenica c’è la messa, andiamoci, di sicuro male non fa. Se invece credo (sempre a qualunque cosa) perché ho superato dubbi, incertezze e fatto un minimo di verifica, sarò un credente davvero convinto e la mia fede sarà davvero forte e produttiva.

Ma per superare i dubbi dobbiamo provare a riflettere un pochino e a pensare. Un lavoro duro! Il mio libro obbliga non solo a pensare ma soprattutto a rivedere molti concetti dati per certi e obbliga il lettore a farsi qualche domanda in più. Domande che magari non si era mai posto. Ma ogni domanda richiede una risposta ed è il lettore che deve farlo, io non posso e non ho l’autorità di rispondere per lui. E’ il lettore il vero protagonista di Qualcosa non torna, io mi limito solo a “scombinargli” un po’ i piani. Una volta superati questi ardui scogli però il premio sarà grande, ovvero, la consapevolezza che la sua credenza (o la sua vocazione razionale) è nata dal profondo di se stesso e non dalla convenienza, dalla paura e dal peccato ma perché ha avuto dei dubbi legittimi e li ha superati. Io non attacco nessuno e credo che nessuno possa sentirsi tale o peggio ancora, deriso.

6. Hai scritto questo libro per la necessità di esprimere una tua idea o per far aprire gli occhi agli altri?

Per entrambe le cose. Da una parte la voglia di portare a compimento un lavoro di analisi e studio fatto su me stesso, dall’altra l’idea che questa analisi potrebbe essere di aiuto anche ad altri. Lasciamo per un attimo l’ambito religioso, prendiamo i due terzi di Qualcosa non torna e proviamo a pensare a quanti ancora si rivolgono ai maghi, spiritisti, astrologi e guaritori di tutte le risme? Per ottenere che cosa? In quanti credono ai complotti più strani come le scie chimiche, che i vaccini facciano male o che il mondo sia in realtà governato da potenze aliene? Numeri da paura. Credere a tutta questa roba non fa progredire il mondo, semmai il contrario. Sono consapevole che non sarà il mio libro a cambiare le cose ma volevo con grande determinazione dare un contributo a una scelta di vita, quella della ragione e della razionalità. Una cosa se posso dirla: non cambiare idea se non vuoi ma prova a leggere il mio libro, potrebbe piacerti.

7. Quali sono i tuoi progetti futuri legati alla letteratura? Stai scrivendo un altro libro?

Altri due! Un bellissimo progetto sulla mia città: Montecatini Terme. Una storia ambientata in città dove saggio, romanzo e guida turistica si uniscono in una fusion che sono convinto risulterà davvero originale. Montecatini sta per essere nominata dall’Unesco patrimonio dell’umanità e il mio libro andrà in parallelo con questo straordinario riconoscimento. Poi la seconda parte del mio primo libro OscuraMente, che si chiamerà: La mente non oscura. Nel primo vado a sfatare un mito, quello secondo cui useremmo solo il 10% del nostro cervello mentre nel secondo saranno altri miti, a volte grotteschi, ad essere demoliti.

8. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

“Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello. Per come verità e apparenza possono prendere le pieghe più strane e la conferma di come serva (e sia raccomandabile) sempre e comunque un minimo di analisi. Fermarsi a ciò che sembra, anche se quello che sembra ci piace, potrebbe portare a errori di valutazione davvero clamorosi in grado di decedere in modo eclatante le nostre vite. Mattia ne è l’esempio principe ma con le sue azioni condiziona e stravolge pesantemente la vita di tutti i protagonisti del romanzo. Un capolavoro assoluto.

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Tutti quelli legati all’irrazionale scritti con la convinzione che le risposte siano lì!
Il mondo si regge su leggi fisiche note e nulla che abbia portato sviluppo e modernità è mai arrivato dal bizzarro mondo dell’irrazionale o da brillanti intuizioni metafisiche. Basta riflettere su questo per scegliere il libro giusto.

10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Ma chi te l’ha fatto fare di scrivere un libro che denota solo ed esclusivamente quanto la tua mente sia contorta?
Già, chi?

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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