Recensione Libro.it intervista Jacques Sauvage autore del libro “Faenza Fatima Un viaggio verso la luce”

Intervista allo scrittore emergente Jacques Sauvage.
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1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Sono un personaggio strano, se fossi nato venti anni or sono sarei già sulla cresta dell’onda, ma non rimpiango il passato perché il nostro Signore è stato molto generoso con me dandomi una moglie adatta al mio carattere, una compagna amica e fedele che amo e da cui sono ricambiato nei miei sentimenti. Ho un carattere ribelle alle ingiustizie e ho certi principi, cui non transigo. Odio l’ipocrisia e la cattiveria, amo le persone sincere che se ti vogliono dire che sei uno stronzo te lo dicono in faccia, non dietro le spalle.

Prima di questa esperienza spirituale durante la quale ho avvertito la presenza sia del nostro signor Jesus Cristo, sia purtroppo del diavolo, ero un credente all’acqua di rosa, cioè andavo in chiese a Pasqua e a Natale e qualche volte per chiedere un piacere al Signore, ma nulla di più. Cos’è cambiato da allora? Dico il rosario tutte le mattine e quando non piove faccio pure meditazione mezz’ora. Fino a tutto il 2013 facevo gratis il mio lavoro di taumaturgo soltanto ai bambini sotto i dodici anni.

Ora dal 2014 le cose sono cambiate, devo fare una buona azione al giorno tipo: Fare le commissioni ad una persone che non può farle da solo, portare qualcuno in qualche ufficio e così via… Inoltre il mio lavoro di bio-energia è gratis per tutti. Rimangono a pagamento i massaggi e la riflessologia. D’altronde bisogna pure vivere. Il nuovo anno mi vede impegnato sulla missione datomi dalla santissima Maria Vergine, e nella mia realizzazione spirituale con maestri di reiki. Insomma sono povero ma felice e comunque Dio non mi abbandona mai, ricevo istruzioni onirici ben precisi.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Faenza Fatima Un viaggio verso la luce” cosa diresti?

Ero condannato a morte ma la mia fede ha fatto in modo che io fossi assolto dai miei peccati.

3. Il libro racconta di un viaggio in bici verso Fatima intrapreso dal protagonista, a cui è stata diagnosticata una terribile malattia. Cosa ricorda di questo percorso verso la luce?

Devo per forza constatare che il miracolo inizia dalla partenza, se si pensa che mi sono messo in viaggio completamente debilitato dalla malattia, senza forza, poiché già da un mese tutto ciò che mandavo giù tornava su, tanto da essere spaventato all’idea che era ora di mettersi a tavola; quel momento era diventato un incubo per me ma se non venivo a mangiare mia moglie piangeva… quindi per farle piacere. Accettava il calvario del dopo pranzo o cena. Tuttavia durante il viaggio i disturbi erano blandi quasi, assenti, magari qualche volta acidità di stomaco ma nulla di più; perciò dico il miracolo inizia da lì.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il tuo libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

Vorrei fare capire al lettore che Dio è risorto, ed è verità quando cita la parabole della fede, veramente ce ne sono due a pensare bene. La prima: La fede può spostare le montagne, verissimo la fede ha una capacità infinità, l’ho sperimentata. La seconda, e quella riguarda la meditazione: Conosci te stesso e conoscerai il signore tuo Dio. A questo proposito vorrei invitare i giovani che hanno perso la propria fede a fare un pellegrinaggio come il mio senza mezzi moderni, con un sacco a pelo, uno zaino e lo stretto necessario per cambiarsi.

Non fare come me che mi sono portato la casa dietro, bastano poche cose: quello che già ho citato, più una fede smisurata e una grande determinazione. Affidarsi a strutture della chiesa per i pernottamenti e se non si può, rimediare con la natura che può darti un riparo. L’importante è non fare questo cammino per voglia di avventure ma per ritrovare se stesso; sono convinto che il risultato sarà strabiliante e scoprirete che molte parabole del nostro Signore si materializzano davanti. Sembra una barzelletta, ma non lo è, ed è il migliore modo per ritrovare la strada perso tanto tempo fa per errore del comportamento umano. Non bisogna dimenticare che Dio è dentro di noi, siamo noi che non vogliamo comunicare, ma lui è sempre pronto ad ascoltarci. “Chiedi e ti sarà dato” è ovvio che devi chiedere col cuore perché con la mente non basta. Devi ricordarti che a lei non conviene che lasci parlare, anzi ti lasci guidare dall’anima! Chi è il RE che accetta di perdere il trono?

Fino a questo momento la tua mente ha guidato il corpo per il suo proprio tornaconto e tu gli dici “fatti da parte, mi sono stufato, ora mi affido all’anima”; che vogliamo scherzare? La tua mente è razionale e non accetta questo golpe ed è pronto a farti impazzire piuttosto che a darti retta, ma se la tua fede è forte riesci a superare gli ostacoli che essa ti sbatte davanti (interessi materiali). Certo che se ti rivolge al Signore con il ricatto non ottieni ciò che volevi ma se preghi col cuore e con sincerità è molto probabile che riesci ad ottenere la grazia.

5. Il libro infonde speranza e sprona l’uomo ad avare fede. Crede che questa storia possa essere un ottimo esempio per chi ha bisogno di ritrovare la strada? E in che modo il suo viaggio interiore può essere importante per gli altri?

Mi chiedi se questo mio manoscritto spinga l’uomo ad avere fede, voglio sperarlo, comunque dipende da chi lo legge, perché ci sono persone che possono pensare che nel mio libro non c’è nulla di vero e questi non saranno migliori credenti per quello che narro ma per la maggiore parte, per quelli che vogliono sentire la narrativa nel profondo del loro cuore, questi sì che li sproni ad avere più fede. D’altronde una volta ho chiesto a Cristo perché sono intelligente più della media degli esseri umani se poi con la loro furbizia campano meglio di me.

In quella conversazione onirica Cristo mi ha risposto “Ti sembra che stanno meglio di te? E poi, mio caro figliolo, ci vuole di tutto per fare un mondo, avete pure il libero arbitrio, quindi se sbagliate prendetevela con voi stessi. Anche se talvolta ne date la colpa a me o mia madre non possiamo cambiare, ma voi sì che potete cambiare e non lo fate. Questo libro ci insegna che non è mai troppo tardi per pentirsi del male fatto, Dio è dentro di noi pronto a dialogare con noi. Ad esempio vuoi avere un colloquio con Dio? Bene se è sì fai così: quando vai a coricarti fai prima di dormire un Paternostro e tre Ave Maria , una volta fatto concentrati sulla domanda che chiede una risposta e arriverà il momento che sognerà la risposta. Inizialmente è difficile che avvenga per causa della tua mente e ne sai la ragione, ma insisti e avrai quella benedetta risposta.

6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Scrivo dall’età di 14 anni ma non avevo mai pubblicato nulla a parte le poesie con lo pseudonimo di Professore Gilbert Shangry con cui ho anche pubblicato Bio-Energia scienza del 2000 che sto riorganizzando correlato dalle esperienze fatte in questi anni. Ora le mie opere saranno firmato Jacques Sauvage, il mio nome d’artista. Il libro che mi è piaciuto più di tutti è stato “I miserabili”. Ora ho circa otto opere in cantiere ma devo lasciare la priorità ad un nuovo manoscritto più adatto a questi tempi di confusione politica.

7. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Non ho un titolo in particolare ma sconsiglierei ai minorenne i libri violenti, sono un cattivo insegnamento. Per tutti direi di evitare libri spazzature e volgari, tuttavia questa è la mia opinione personale. Quello che dico non è vangelo, ognuno la pensa come vuole, tra l’altro anch’io ho in cantiere un libro osé, ma non è volgare, è la verità sacrosanta: sono le mie esperienze intime con le donne della mia vita.

8. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Tu mi chiede di farmi una domanda, e io ti accontento subito.
Lei si sente cambiato da quando ha ricevuto la grazia, si sente superiore a tanti altri, come è cambiata la sua vita da allora? Queste sono le domande che mi fanno coloro che hanno letto la prima edizione. Una persona non diventa un santo così su due piedi ma qualcosa è cambiato. Intendo dire che non mi vendico più, lascio fare al Signore. Se qualcuno mi fa del male dico solo “sia fatta la tua volontà, Signore”.

Devo riconoscere che dopo mi sento meglio; non so come starà quell’altro ma io sto bene. Ora credo anche nella legge di compensazione: dai agli altri per avere da Dio. Prima di quest’evento pretendevo dal Signore, ma non davo nulla, poi avevo la faccia tosta di lamentarmi; come quella volta che ho inveito contro Cristo perché disperato, ma ero soltanto io il colpevole. La poesia è in questo libro e si chiama Rabbia Umana.

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Redazione - Recensione Libro.it

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