Recensione Libro.it intervista Natascia Tieri autrice del libro Il lavoro dei servizi sociali durante l’emergenza terremoto in Abruzzo

Intervista alla scrittrice Natascia Tieri.
Natascia Tieri
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Intervista Natascia Tieri

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Il lavoro dei servizi sociali durante l’emergenza terremoto in Abruzzo cosa diresti?

Il lavoro dei servizi sociali durante l’emergenza terremoto in Abruzzo è il risultato di una ricerca in “Politiche sociali e Sviluppo locale” condotta presso l’Università di Teramo. Da questa ricerca è emerso il prezioso lavoro erogato degli Enti d’Ambito Sociale in collaborazione dei stakeholder: il risultato è importante per evidenziare che, nonostante la lenta burocrazia italiana, gli aiuti sono stati dati immediatamente alla popolazione grazie anche alla collaborazione di enti pubblici, privati e non profit. È la prova che l’Italia lavora bene durante l’emergenza e che c’è del buono nella nosta Nazione.

2. Come mai hai deciso di puntare i riflettori su un argomento così interessante e socialmente importante ma poco dibattuto?

Ho sentito anche io la scossa del terremoto del 6 aprile 2009 e ho pensato subito ai miei corregionali, agli aquilani. Già da quelle prime 24 ore la macchina degli aiuti si è attivata e mi sono chiesta: “Cosa posso fare io? Come posso essere utile?”. In quel periodo avevo appena iniziato il mio dottorato di ricerca e chiesi al direttore del Dipartimento di Politiche sociali e Sviluppo Locale e a una docente se potessi fare una ricerca sulle politiche e servizi erogati durante l’emergenza terremoto in Abruzzo e mi diedero l’ok. Ho pensato che anche i servizi sociali comunali si fossero attivati per sostenere la popolazione terremotata ma non sapevo come. Quindi ho iniziato questo lavoro per capire come gli Enti d’Ambito Sociali si sono attivati, quali sono i punti di forza e come migliorare il servizio.

3. Da quali elementi sei partita per scrivere questo libro?

Sono partita dalle interviste degli operatori e funzionari dei 35 Enti d’Ambito Sociale (EAS) abruzzesi, della Protezione Civile Nazionale e locale, della Regione Abruzzo e di coloro che hanno collaborato con gli EAS. Ho cercato materiale bibliografico italiano ma non ho trovato nulla in lingua italiana, solo in lingua spagnola.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro?

Il libro è rivolto principalmente a due tipologie di lettori: al cittadino comune e a chi lavora nel settore delle Politiche sociali regionali e comunali. Al cittadino, vorrei che arrivasse il messaggio che durante l’emergenza le istituzioni e i volontari sono vicino a chi ha bisogno, mentre ai comuni e alla regione mi piacerebbe che questo libro fosse una guida, un manuale sulle buone prassi da seguire. C’è ancora molto da migliorare, ma è importante partire dal buono che è stato fatto.

5. Se Natascia Tieri dovesse utilizzare tre aggettivi per definire il suo libro, quali userebbe?

Utile, prezioso, innovativo.

6. Perché credi che si debba leggere Il lavoro dei servizi sociali durante l’emergenza terremoto in Abruzzo?

Per due motivi: il primo è perché è il primo libro in Italia in cui si parla di Politiche e servizi sociali durante l’emergenza e il secondo perché può essere d’aiuto a chi si trova per la prima volta in una situazione del genere.

7. Da dove nasce la passione per la scrittura?

In realtà questo libro nasce per divulgare i risultati della ricerca: dovere di ogni ricercatore è quello di condividere le conclusioni giunte con la comunità scientifica, i decisori politici, i professionisti e, più in generale, il grande pubblico dei cittadini.

8. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Sì, sto scrivendo un nuovo libro diverso da questo: riguarda la progettazione europea e la sharing economy. È ancora in fase embrionale, ma l’obiettivo è quello di far capire come reperire i finanziamenti per la propria attività lavorativa, associazione o ente pubblico.

9. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Nessun romanzo, ma sicuramente i libri di Corbaccio, Cannavò, Kazepov, Franzoni e Minardi sono i miei punti di riferimento e che hanno segnato il mio percorso.

10. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

I libri rosa e di fantascienza, solo perché non sono il mio genere.

11. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Vorrei rispondere a questa domanda: “Cosa fa il sociologo?”. Molti non ancora conoscono questa professione e pensano che il sociologo sia un assistente sociale o uno psicologo.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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