Recensione Libro.it intervista Sandra Giuliani

Intervista alla direttrice della collana Ex Libris Sandra Giuliani.
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1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con i libri della collana Ex Libris di Kogoi Edizioni da te diretta.

Io sono soprattutto una persona che in 30 anni di attività professionale, caratterizzata da tanti ex: ex bibliotecaria, ex ricercatrice, ex docente, ex editora…, ha sempre gravitato intorno alla “leggibilità”: un pianeta particolare in cui non è il prodotto finale ad avere valore quanto il processo della creazione: il fare e la sua utilità.

Per questo sono 4 anni che dirigo un’associazione, Donne di carta, di cui sono una cofondatrice, che ha accolto e diffuso in Italia il “Proyecto Fahrenheit 451- las personas libro” di Madrid, un’esperienza che dà autorevolezza a chi legge, che impegna la memoria umana e recupera il senso dell’oralità riportando la lettura alle sue radici: il desiderio di una relazione. Le persone libro imparano a memoria brani dei testi che amano, e vanno in giro a dirli ovunque. Dire non è recitare o interpretare; dire è un gesto della voce che invita alla messa in gioco reciproca: io dico, tu ascolti. Siamo pari. E il testo diventa “parole da condividere”.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso dei libri pubblicati nella tua collana cosa diresti?

Che la Letteratura e la Vita sono interconnesse: che l’intramontabile Emma Bovary non è solo il frutto di 5 anni di chiusura folle dentro uno studio, ma l’attenzione di un autore ai fatti del mondo, a quella cronaca borghese in cui era immerso e che odiava, e anche la reazione sublimata a una storia di affinità con una donna reale, Louise Colet. Che i Nomi famosi della Torino degli anni 30-50 che appartengono a una storia italiana, letteraria e politica, come Bobbio, Ginzburg, Pavese, Einaudi erano soprattutto persone che frequentavano una casa privata, che avevano fame e sogni e che a volte le narrazioni migliori non sono invenzioni della fantasia.

Questo rapporto tra Vita e Letteratura è quanto la Collana stessa sceglie di raccontare: un libro vive la vita del lettore che avrà, partecipa alle fasi della sua vita. A volte, entrandovi, la cambia. E se poi dura per tante vite, di generazione in generazione, forse davvero nasconde un segreto.

3. Alla base del progetto diretto da te e Dario Pontuale, c’è la volontà di stimolare le persone a leggere o rileggere i grandi classici. In che modo volete invogliare i lettori?

Esiste una Memoria collettiva, che non esito a definire bugiarda, nella quale sono depositati titoli di libri che pochi hanno letto davvero, dall’inizio alla fine, ma che molti conoscono per sentito dire o perché hanno visto il film o perché ognuno si convince di saperne qualcosa . Sono libri che le persone hanno in casa solo perché Classici, magari letture imposte dai tempi della scuola e mai riletti. Madame Bovary, ne è un triste esempio.

Se vuoi, Lessico famigliare, come accade alla maggior parte delle scritture femminili, può addirittura essere assente ma di lei, l’autrice, si sa in generale chi sia. Recuperare questi libri è, da una parte, invitare alla rilettura senza il peso di ricordi dolorosi, dall’altra, è un invito alla lettura senza avere paura di questa etichetta “Classici” che invece di essere una porta aperta sembra un muro. Il senso stesso della Collana, chiamandosi “Ex libris”, è dire: appropriati di questo libro perché fa parte di un patrimonio culturale che ti comprende. La memoria collettiva è anche la tua memoria. Un Classico contiene il segreto della durata che spesso non sta nei libri ma in chi li legge.

4. Far parlare di libri attraverso le citazioni e gli aneddoti legati agli scrittori e ai romanzi che pubblicate è un altro obiettivo. Da dove nasce quest’idea?

A noi interessa il lettore e il suo rapporto di relazione con un libro. Questa relazione costruisce una storia delle letture. In ogni libro l’atto di creazione di un singolo si rivela attraverso la lingua, le parole scelte come una grammatica esistenziale, l’impronta che chi scrive ha lasciato di sé e l’ombra proiettata di tutte le letture che hanno fatto durare nel tempo quel libro. Le citazioni sono un modo per far parlare il libro da solo: un invito all’ascolto. E quello che definisci aneddoti non è che la trama della vita vera che ha accompagnato il libro, dalla parte di chi l’ha scritto e dalla parte di chi l’ha letto. Anche qui c’è parità. “Lettori in fabula”.

5. Che riscontri avete ottenuto dalla realizzazione della collana Ex libris? I lettori stanno rispondendo positivamente?

Come distribuzione i due librini saranno presenti a febbraio nei punti vendita – puoi acquistarli sul sito: www.kogoiedizioni.com -, per ora li abbiamo portati alla Fiera più libri più liberi di Roma e raccolto quindi i primi commenti. Forse la copertina così impostata ha creato un po’ di confusione: è Madame Bovary in formato bignami? qualcuno ci ha chiesto e questo ci ha fatto riflettere sulla necessità di tarare meglio la comunicazione grafica.

In genere le reazioni sono state coerenti alla diversa impostazione: l’intramontabile Emma appassiona per la forza stessa della creazione che trasforma una donna di carta in un’imputata di un processo reale, e la voce solista di Dario Pontuale è seducente quanto l’ossessione di Flaubert; Inseguendo un libro spiazza chi si aspetta la trama di Lessico famigliare e invece si trova davanti la storia vera di chi quel libro lo ha letto, o tradotto, e racconta come gli ha cambiato la vita. In modi completamente diversi lo scopo era unico: far leggere Flaubert e Ginzburg. Dovremmo quindi sentire gli editori che li hanno nei loro Cataloghi. Una lettrice ci ha confessato: ce l’ho in casa, l’ho letto a scuola, proverò a riprenderlo in mano.

6. Quali saranno i prossimi titoli che verranno pubblicati nella collana? Avete già individuato degli scrittori e dei romanzi di cui volete approfondire la conoscenza.

La memoria collettiva è un deposito enorme, e noi dobbiamo scegliere seguendo due binari: i Classici scritti da Lui e quelli scritti da Lei e non c’è parità in termini quantitativi perché le scritture delle donne subiscono diverse trappole nel cammino verso la fama, e noi ci siamo dati anche dei limiti-simbolo: 50 pagine, 50 minuti come tempo di lettura e 25+25 libri. L’idea è agganciare i prossimi titoli a temi di attualità per sottolineare anche così la vitalità dei Classici, il legame attuale con la vita di oggi. Quindi ti anticipo che sceglieremo testi capaci di illuminarci sulla società tecnologica e ipermediatica in cui siamo immersi e che pensiamo falsamente “nuova” e che invece la Letteratura ha profetizzato e testi che ci ricordino che ogni discriminazione nasce dalla paura e che la violenza non è che il fallimento della mediazione verbale. Indovini quali saranno?

7. Qual è il libro che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti a fare questo lavoro?

Come ogni lettore attraverso fasi diverse nella vita, muto pelle e quindi anche le letture cambiano: a dieci anni “Piccole donne” di Alcott era la vita che avrei voluto; a venti “La peste” di Camus mi sembrava la verità; a trenta ho affrontato i miei mostri grazie all’opera omnia di King e a quaranta ho scoperto con “L’Arte della Gioia” di Goliarda Sapienza che anche le donne sono Epica. Oggi leggo molta saggistica e poesia perché non so più quali domande fare alla realtà.

8. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Sono davvero convinta che il destino di ogni libro sia incontrare il suo lettore. Quindi io incontro solo i libri che mi desiderano e ai quali sono pronta a corrispondere. Gli altri? Non li conosco.

9. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

In realtà è una domanda che mi faccio da sola: perché insisto a voler promuovere la lettura in un Paese in cui l’analfabetismo di ritorno è diffuso, in cui è permessa l’editoria a pagamento come speculazione sui narcisismi imperanti, in cui la storia dell’Arte è estromessa dalle scuole e la storia della Lettura non è mai stata considerata una materia? La risposta è la stessa che davo a mia madre quando mi rimproverava: sono fatta così.

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Redazione - Recensione Libro.it

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