Intervista scrittore Alessandro Maiucchi

Intervista Alessandro Maiucchi autore del libro “Ombre dal futuro”.
Ombre dal futuro di Alessandro Maiucchi
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Recensione Libro.it intervista lo scrittore Alessandro Maiucchi autore del libro “Ombre dal futuro”

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Ombre dal futuro”, cosa diresti?

Ombre dal futuro è una visione. Una inquietante occhiata a un futuro che potrebbe essere quello che ci aspetta. Un futuro che avrebbe un suo appeal, perché è sicuramente migliore di alcune versioni del nostro presente. Il senso di questo romanzo è mettere in guardia i lettori: anche il mondo più desiderabile può nascondere insidie che l’occhio non può vedere, e sembrare bello quando invece è popolato da mostri che si trovano appena fuori dalla portata del nostro sguardo. Mostri figurati, persone che si trovano in posizioni di comando e che mettono in pericolo tutte le altre. Succede già, ogni giorno. Forse non ce ne rendiamo conto, perché si nascondono bene.

2. Da dove nasce l’ispirazione per raccontare un giallo in cui passato e futuro si scontrano e confrontano?

Si tratta di una storia che sfugge le definizioni: non è giallo, non è neanche esattamente thriller o noir. E’ il tempo futuro che ci sta venendo addosso. Un futuro, e qui sta la sfida, che può essere basato su un passato remoto dal quale abbiamo ereditato talmente tanto da non poterne fare a meno. L’impero romano ha ispirato nazisti e americani, è una sfida che tutti vogliono combattere. Una sfida che nel romanzo rappresenta il motivo di vita per i due amici-nemici che hanno costruito questo nuovo futuro. Che spaventa e affascina.

3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Vorrei che i lettori capiscano che qualsiasi sogno può diventare incubo, e probabilmente non può fare a meno di trasformarsi in esso. Perché anche le migliori intenzioni possono portare a sviluppi che non sono quelli che vorremmo. Il lettore deve ereditare un malessere, una consapevolezza che gli faccia capire che il nostro futuro non può non avere i limiti degli uomini e delle donne che gli daranno vita. Qualsiasi idea, qualsiasi piano, è destinato a contenere l’anima nera di chi lo ha creato. Sarebbe bello che contenesse il suo lato chiaro, ma questo non accade. Perché la natura dell’essere umano è oscura. Solo nelle favole, e neanche in tutte, vincono i buoni.

4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Per essere sincero avrei voluto togliere qualcosa: piccolezze, però. Aggiungere… Ombre dal futuro è un mondo infinito, se come spero ci metteranno le mani degli esperti di serie tv lo useranno come base per una saga dai confini difficilmente identificabili. Ci sono una decina di personaggi che possono essere protagonisti di una storia tutta loro: spero che riusciranno ad averla in un futuro non troppo lontano.

5. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Ombre dal futuro”, quali useresti?

Poliedrico, perché ha molte forme che non smettono di sorprendere; modificando il punto di vista da cui lo guardiamo, potremmo avere voglia di entrare nei panni di un personaggio che nella prima impressione ci aveva inquietato, mentre conoscendolo potremmo imparare ad apprezzarlo.

Cangiante, perché a una seconda lettura sembrerà di avere a che fare con qualcosa di diverso da quello che avevamo letto la prima volta; capiremo motivazioni nuove e nuovi modi di vedere la realtà di questo altro tempo. Spiazzante, perché il futuro che racconta è qualcosa che una parte di noi vuole e un’altra non vorrebbe mai; un futuro che ci ripugna ma che in fondo ci piace, a patto di stare dalla parte giusta della barricata.

6. Cosa hai pensato e provato quando hai messo il punto a questa storia?

Ho pensato che ci fosse molto altro da dire. Sono convinto che potrei scrivere tre o quattro volte quanto ho già scritto sul 2031: sono come Cristoforo Colombo, che ha toccato le isole vicino all’America. Mi rendo conto che c’è un continente da esplorare. Il futuro in cui è ambientato questo romanzo è vastissimo, anche se lo tenessi circoscritto all’Italia o addirittura alla sola Roma.

7. Quanto c’è di vero in questa vicenda che hai raccontato nel tuo libro?

La prima stesura è del 2009 e moltissime pagine sono rimaste intoccate: basta leggerlo per capire quanto di vero c’è. Ogni volta che penserete “ma questa è una cosa normale, oggi” riflettete sul fatto che la ho scritta nel 2009. Quindi di vero c’è moltissimo, ma sarebbe più corretto parlare di avverato. Di vero c’è comunque molto: sono convinto che le mafie stiano organizzando da anni una facciata pulita, sono convinto che le logge segrete governino l’Italia da molti anni, forse decadi. Di vero inteso come legato alla mia vita c’è la mia voglia di futuro: ho una curiosità impossibile da spegnere.

8. Perché credi si debba leggere il tuo romanzo?

Si deve leggere perché risponde a molte domande: descrive un’Italia che potrebbe essere quella che sogniamo sempre. Al contempo, cerca di dare indicazioni per capire a quali novità del futuro dovremo stare attenti. Ma poi ci si pensa su, e si capisce che questo futuro oscuro è troppo intrigante per essere fermato: forse sarebbe bello viverci dentro. Spero davvero che ci sarà una serie tv a raccontare questo mondo, perché merita di essere visto dal vivo.

9. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho molti progetti legati al mondo di Ombre dal futuro. Ho un prequel quasi pronto, dove si raccontano i mesi precedenti ai fatti del romanzo e un paio di storie collaterali, chiamiamoli spin-off, in cui vedremo in azione alcuni dei personaggi. E poi, naturalmente, il sequel vero e proprio. Il futuro è un mondo inesplorato, come nella vita reale.

10. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?

Ho letto molto, come al solito. E’ stato un anno fortunato per me come lettore perché mi ha regalato ben due romanzi di Stephen King, il mio autore preferito. Later e Billy Summers sono buoni lavori, anche se molto lontani dal miglior King. Però avercene, di nuovi scrittori così capaci!

11. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Tutti i libri meritano di essere letti, perché ci aiutano a formare il nostro gusto: anche nel peggiore c’è qualcosa di utile a noi stessi. Di solito!

12. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

La domanda è quella che si fanno tutti quelli che scrivono: ce la farò, a vivere di scrittura? Ho mandato la sinossi di Ombre dal futuro a Netflix: se dovesse piacergli, la risposta alla domanda più grande di tutte potrebbe essere un grosso Sì! A mio avviso Ombre dal futuro ha molti punti in comune con Squid game, che con Netflix ha battuto tutti i record. Immaginate una serie che mette insieme quella coreana, Romanzo criminale, Il gladiatore e altre cose che non avete mai visto: il mondo è affascinato dall’Antica Roma, dal futuro, dalla sfida tra il bene e il male. Anche quando il confine tra i due è così difficile da vedere.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

One Comment on “Intervista scrittore Alessandro Maiucchi”

  1. Ho iniziato a leggere questo romanzo qualche mese fà, poi ho interrotto per mancanza di tempo e, quando ho potuto riprendere la lettura, ho deciso di ricominciare dall’inizio nonostante avessi già letto un centinaio di pagine, perché mi sono resa conto che avevo perso il filo, tanti personaggi sottilmente descritti che meritavano più attenzione. Ho finito di leggerlo e oggi vorrei ricominciarlo con un’altra prospettiva. Ha ragione Alessandro quando lo definisce “poliedrico”. Consiglio una lettura approfondita, perché riserva soprese. Dissento solo su un’affermazione dello scrittore “Solo nelle favole, e neanche in tutte, vincono i buoni.” I buoni vincono sempre!

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