Intervista scrittore Carlo Morriello

Intervista a Carlo Morriello autore del libro “Oltre l’ombra dei colori”.
Carlo Morriello
In questa pagina sono presenti link affiliati
Compra su amazon.it

La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Carlo Morriello autore del libro “Oltre l’ombra dei colori”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Oltre l’ombra dei colori”, cosa diresti?

Direi che il senso del romanzo è che la vita è un viaggio alla riscoperta di sé stessi, delle proprie radici, del senso da darle; un viaggio che può mettere in discussione le proprie certezze. Il protagonista, infatti, non riuscirà a dare più lo stesso significato al mondo nel quale aveva vissuto e dovrà necessariamente affrontare il dilemma se continuare una vita nella quale non si identifica ma di cui fatica a rinunciarvi, oppure voltare pagina e uscire dalla sua caverna platonica.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha fatto immergere in questa storia ricca di mistero ambientata a Napoli alla fine dell’Ottocento?

Avevo da sempre desiderato scrivere un romanzo ambientato nella “mia” Napoli e che potesse, altresì, affrontare un tema a me caro: scoprire la propria natura, la propria realtà interiore e, pur tra mille difficoltà, perseguire i propri sogni e progetti da realizzare.

Negli anni avevo dato vita a diversi progetti narrativi utilizzando tutti questi “ingredienti”. Nel mio studio ci sono romanzi abbozzati, altri addirittura finiti, ma nessuno mi soddisfaceva. Mancava qualcosa, forse gli ingredienti principali: l’anima e la vita.

Ero arrivato al punto di abbandonare tutto, quando una sera, non ricordo di preciso cosa stessi facendo, affiorò in me l’immagine di un personaggio. Non riuscivo a vederlo in volto, sembrava il personaggio di un’altra epoca, intento a correre lungo una tromba di scale. Riuscivo a intravederlo appena, aveva un abito nero.

Ho dovuto letteralmente scavare dentro di me per afferrare il significato di quell’immagine e alla fine mi ha ispirato uno dei personaggi principali del romanzo. Sembra strano, ma la storia è andata in un primo tempo costruendosi intorno a un personaggio che non era il protagonista; tuttavia, mi ha poi “rivelato” il protagonista, l’obiettivo di questi, i sogni, i progetti, la sfida che la vita gli poneva davanti e che lo avrebbe “portato” là dove non si avrebbe mai immaginato.

La Napoli di fine Ottocento è poi l’altra grande protagonista: non è affatto un semplice sfondo alla vicenda, ma vive e “agisce” tra le pagine del mio libro. Gli ultimi anni dell’Ottocento sono per Napoli un periodo di profonda trasformazione e proprio per questo si instaura un legame speciale con il protagonista: sia Michele, sia Napoli vivranno, infatti, una profonda e radicale trasformazione.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Il protagonista, pur di fronte a diverse difficoltà e misteri che gli si presentano davanti nel prosieguo della vicenda, non smette mai di porsi interrogativi e domande. Il suo desiderio di conoscere oltre le apparenze, il suo coraggio e – diciamolo pure – una certa dose di caparbietà, rappresenta un po’, secondo me, ciò che ciascuno di noi dovrebbe fare ed essere: cercare cioè un senso alla propria vita, cercarne la verità, senza mai smettere di credere sia nell’amore che nella speranza.

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, un messaggio, un personaggio?

Mi sono piaciute in particolare le descrizioni che ho fatto dei dipinti presenti nel romanzo. È stata una sorta di sfida “tradurre” in parole le opere pittoriche. Ho letteralmente lavorato di labor limae affinché ogni parola, ogni frase, potesse “far vedere” l’opera che descrivevo.

Un personaggio che mi è piaciuto? Sono affezionato un po’ a tutti i personaggi, ma in particolare mi è piaciuto il conte Arinaldi, personaggio a tutto tondo, enigmatico e dal passato sconosciuto. Da un lato mostra un’immagine inquietante e interrogativa, scevra di debolezze e sensibilità, al punto da mettere in discussione le certezze del protagonista; dall’altro rivela in alcuni momenti una forte sensibilità ed empatia che manifestano solo coloro che hanno sofferto davvero e che sono quindi in grado di comprendere il prossimo.

Le frasi, infine, che mi sono piaciute sono tante. Più per comodità che per altro, prendo quelle che costituiscono l’incipit e che riassumono in sé un po’ il senso della storia:
Avevo sempre sperato che, prima o poi, qualcuno bussasse alla porta della mia bottega, portando con sé quel cambiamento che desideravo da tutta la vita. Ma non immaginavo che il destino, quella fredda mattina, si sarebbe presentato in un modo diverso da come lo avevo sempre sognato.

Avresti voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Penso che ogni racconto, ogni romanzo pubblicato, nel momento stesso della pubblicazione rappresenti la migliore approssimazione di ciò che lo scrittore vuole dire. Con il tempo, però, noi stessi cambiamo e mi sembra una cosa naturale dire che, a distanza di tempo e senza entrare specificamente in questa o quella parte, alcune descrizioni, alcuni dialoghi li scriverei in modo diverso.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Oltre l’ombra dei colori”, quali useresti?

Intrigante, misterioso, enigmatico.

Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Perché è un “viaggio” avventuroso. Come il protagonista compie un viaggio alla riscoperta di sé stesso e delle proprie radici, così da trovare un senso nuovo alla sua vita, così noi lettori possiamo non solo accompagnarlo, ma compiere anche qualcosa di analogo.

Inoltre, il romanzo è anche un intrigante e affascinante viaggio nella Napoli di fine Ottocento, con il suo popolo, i palazzi nobiliari, le chiese e i luoghi millenari che hanno custodito per molto tempo segreti accessibili solo a coloro che sono in grado di “leggerli” e interpretarli.

Quale libro hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?

Ho letto diversi libri quest’anno. Quello che attualmente sto leggendo è “Il maestro e Margherita” di Bulgakov. Avevo iniziato a leggerlo anni fa, poi ne avevo interrotto la lettura. Un romanzo affascinante, dai molteplici livelli di lettura. Lo consiglio vivamente!

Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere

In tutta sincerità, in merito al tuo romanzo, cosa ti aspetti?
Che possa raggiungere il maggior numero di lettori perché, per quanto io creda nella bontà della storia raccontata, saranno loro a decretarne il valore oppure no.
Buona lettura a tutti!

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.