Intervista scrittore Sabino Peluso

Intervista autore Sabino Peluso che ha pubblicato il libro “Illegittimo”.
Sabino Peluso
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Sabino Peluso autore del libro “Illegittimo”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Illegittimo”, cosa diresti?

Che cos’è Illegittimo? È la storia di ciò che qualifica noi esseri umani. E nel passato, nel presente, nel futuro, ciò che ci qualifica, senza distinzione di razza, sesso, età, religione, o orientamento sessuale, è la famiglia. E non solo quella di sangue. Famiglia è anche amicizia. L’intrigo di questo romanzo è legato, inequivocabilmente e indissolubilmente, al senso e al significato di famiglia, su qualsiasi livello lo si voglia considerare.

Nel mio romanzo ho voluto far trasparire un concetto più degli altri: siamo tutti esseri umani, ciascuno con un proprio spettro emotivo e con esperienze di vita che portano a compiere determinate azioni o a pronunciare specifiche parole. Non siamo frettolosi nel giudicare chi la pensa diversamente da noi. Piuttosto, ricordiamoci sempre che ogni persona con cui ci relazioniamo, in qualsiasi momento della nostra vita, ha un proprio vissuto, proprie esperienze e magari problemi di cui noi potremmo non conoscere l’esistenza. Siamo esseri umani e lo siamo tutti: aiutiamoci a vicenda! Comprendiamoci a vicenda!

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha spinto a scrivere un romanzo su come una verità nascosta, se svelata possa cambiare le sorti di un intero regno?

L’ispirazione è nata da un lago artificiale che si trova in Basilicata, il Lago di Pietra del Pertusillo. Questo invaso è stato vittima della siccità del 2017, quando la mancanza di pioggia ha fatto ridurre notevolmente il livello delle acque, lasciando riemergere dei vecchi casolari che erano stati inabissati col riempimento in seguito alla costruzione della diga artificiale durante gli anni ’60 del secolo scorso. La riemersione di quei casolari mi ha fatto pensare che potessero far riemergere anche delle antiche verità che si pensavano sommerse per sempre.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Al di là della storia, di per sé intrigante, del romanzo, ciò che più caratterizza il manoscritto è un forte senso di umanità di ogni personaggio. E per umanità si intende l’essere umano come tale, ovvero capace di provare emozioni. Per cui non esiste il buono in assoluto, o il cattivo irrecuperabile. Non c’è solo bianco o nero. Ci sono mille personalità, esistono svariate sfumature nel carattere di ciascuno. Anche il personaggio che, per antonomasia, dovrebbe essere più cattivo farà i conti con la propria coscienza, le proprie emozioni e i propri affetti.

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, l’ambiente, un personaggio?

In qualità di autore del libro, non posso che esserne soddisfatto sotto molti punti di vista. Certamente sono molto affascinato dall’ambientazione generale del romanzo e affezionato alla storia di alcuni personaggi, tra i quali spiccano Amira e Samuel.

Avresti voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Posso affermare, con piena modestia, che non avrei aggiunto altro ad un’opera già di per sé completa.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Illegittimo”, quali useresti?

Intrigante, adrenalinico, inaspettato.

Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Da più fonti illustri, il mio romanzo è stato definito un giallo, ma anche un romanzo storico e un noir. Per cui, tutti i lettori amanti di questi generi, ma non solo loro, vivranno una storia ricca di suspence e di colpi di scena. Ed il lettore sarà completamente immerso nella storia, vorrà esserne parte ed essere il detective che dipana la matassa.

Quale romanzo hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?

Ho letto un romanzo non italiano. Il titolo è “L’Estraneo” di Ursula Poznanski e Arno Strobel.

Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere

Trattandosi della tua prima opera, perché il romanzo non è ambientato nel tuo paese natio?
Come ho già avuto modo di spiegare, l’ispirazione è nata per casualità costeggiando, in auto, un lago artificiale. Da lì è venuta fuori tutta la storia. Non so come possa funzionare per gli altri scrittori, ma posso affermare che la mia penna è guidata dalle mie sensazioni: se un dettaglio mi ispira, sono pronto a creare. Evidentemente, finora, non c’è stato ancora nessun particolare nel mio paese, Sanza (SA), che possa aver suscitato la mia fantasia.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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