La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Stefano Bettini autore del libro “Il signore dalle scarpe gialle”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro, cosa diresti?
È un romanzo sulle seconde possibilità: un uomo che ha vissuto forte, si è fatto male (e ha fatto male), prova a rimettere ordine dentro di sé. L’amore arriva in scarpe gialle, insieme a una barboncina coraggiosa, e chiede tenerezza, onestà e quel pizzico di follia che fa ripartire il cuore.
Da dove nasce l’ispirazione per questa storia di seconde possibilità e rapporti?
Da vite vere: la mia, quelle di chi ho amato e di chi ho ferito. Nasce dall’idea che la salvezza, a volte, sia un gesto minuscolo—un bicchiere di gin bevuto piano, una canzone messa al momento giusto, una carezza data al cane quando non trovi le parole.
Quanto c’è di personale?
Molto, ma non è un’autobiografia cronologica. È una verità emotiva: paure, desideri, inciampi, risalite. Ho prestato al protagonista le mie fragilità; lui mi ha restituito il coraggio di nominarle.
Cosa vorresti che i lettori comprendessero? Che segno vuoi lasciare?
Che la gentilezza è una rivoluzione, e che non siamo i nostri errori per sempre. Vorrei lasciare una scia di musica nelle stanze e il desiderio di telefonare a qualcuno per dire: “Ti voglio bene, anche se sono un casino.”
Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto (frase, concetto, ambiente, sensazione, personaggio)?
La coppia “gelosia & pudore”: l’uomo che sbatte il pugno sul tavolo e subito dopo impara a chiedere scusa. E poi Alice Bruttini, la barboncina: è la mia coscienza con il naso freddo. Una frase che amo: “L’amore non mette ordine: ti invita a sederti in mezzo al disordine e a restarci, mano nella mano.”
Perché i lettori dovrebbero leggere il tuo libro?
Perché fa sorridere mentre punge, parla d’amore senza zucchero, e mostra che la tenerezza può essere più sovversiva della rabbia. È un romanzo che si fa compagnia.
Tre aggettivi per “Il signore dalle scarpe gialle”?
Ironico, poetico, malinconico.
Quale romanzo letto quest’anno ti ha colpito e consiglieresti?
“Lacci” di Domenico Starnone: chirurgico sulle crepe dell’amore e sul prezzo delle scelte. Perfetto per chi ama vedere cosa resta dopo che l’innamoramento toglie il disturbo.
La domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti voluto rispondere?
Perché proprio scarpe gialle?
Perché il giallo è un avviso di sole: ti obbliga a vederti anche quando vorresti mimetizzarti. Camminare con scarpe gialle significa accettare le proprie stonature e trasformarle in stile.
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