Intervista scrittrice Cristina Pasqualetto

Intervista autrice Cristina Pasqualetto.
Cristina Pasqualetto
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Cristina Pasqualetto autrice del libro “La parte viva”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “La parte viva”, cosa diresti?

Che ognuno di noi ha una “parte viva” nel suo profondo che ha bisogno di uscire e che spesso quella parte è un bisogno profondo di libertà.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a raccontare questa storia di libertà negata e decisioni difficili da prendere?

Nasce da storie di pazienti che ho avuto la fortuna di incontrare. La vita di ambulatorio, che spesso racconto nei miei post su Facebook, è un caleidoscopio di emozioni, di storie cariche di dolore ma anche di speranza, di voglia di farcela, di coraggio e forza. Storie che mi lasciano il segno nel profondo e che volevo uscissero dai confini di uno studio medico perché meritavano di essere raccontate, ovviamente con un po’ di fantasia.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Che ognuno ha la sua “battaglia” da affrontare, più o meno difficile, ma che il finale è sempre tutto da scrivere e sta a noi come scriverlo.

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, l’ambiente, una sensazione, un personaggio?

Mi piace Nadia, forte e fragile, ma che ha saputo scoprire nelle crepe della sua vita cosa contava davvero per lei. “La libertà è sbagliare con la propria testa e imparare con il proprio cuore”. E lei in effetti ci ha messo testa e cuore.

Perché pensi che i lettori debbano leggere il tuo libro?

Perché i romanzi che nascono da storie vere sono sempre più vicini al nostro sentire, alle nostre emozioni, nei personaggi è più facile immedesimarsi.
Perché Nadia, Ciro e Anna ci permettono di esplorare diversi temi importanti della vita da punti di vista differenti. Un’adolescente, un carcerato e una cardiologa: più differenti di così!

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “La parte viva”, quali useresti?

Vero, attuale, equilibrato.

Quale romanzo hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?

Come dicevo mi piacciano le storie vere e mi rimangono nel cuore La Via Perfetta e In Vetta al Mondo, i due libri che raccontano la storia di Daniele Nardi, che partendo dalla provincia di Latina, ha sfidato i pregiudizi del mondo dell’alpinismo, arrivando ad essere l’uomo delle imprese straordinarie. Sono libri che ti portano in luoghi che difficilmente potrò vedere con i miei occhi, ma ti sembra di essere lì con Daniele, immerso in quella natura maestosa, regina ma crudele, e ti senti di condividere con lui la sua passione e il suo sogno che rimarrà in quello sperone Mummery per sempre.

Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.

Perché scrivere in un momento storico in cui pochi leggono? C’è un detto che dice che nella vita bisogna fare tre cose: fare un figlio, scrivere un libro e piantare un albero per lasciare un segno tangibile della propria esistenza. Posso dire di averle fatte tutte e tre (sorrido!). Scherzi a parte: scrivere un libro rimane un viaggio profondo anche con se stessi, spesso terapeutico, ti fa scoprire parti di te che non conoscevi, di fa vedere il mondo con occhi diversi, di fa essere personaggi diversi, vivere in luoghi diversi e sognare. E anche quando una sola persona ti dice “il tuo libro mi è piaciuto” senti che quella parte di te che ha pianto, riso, si è emozionata, ha sognato in quel viaggio, è travolta da un profondo senso di gratitudine.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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