La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Selvaggia Stark autrice del libro “Le parole mai dette”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro, cosa diresti?
Scrivere, per me, è sempre stato un bisogno vitale. Fin da bambina sentivo la necessità di mettere su carta ciò che provavo: pensieri, emozioni, silenzi interiori. Poi la vita mi ha portata lontano dalla scrittura, ma nel mio cuore c’era una mancanza che non riuscivo a colmare. È stato in Messico, durante una pioggia tropicale, con la luce andata via e solo le candele a illuminare la stanza, che ho ricominciato a scrivere. Come se il buio avesse riacceso qualcosa dentro di me. Per me scrivere è come respirare, come vivere.
Le parole mai dette nasce da quel respiro ritrovato. È il racconto di un amore breve ma immenso, che ha lasciato cicatrici e luce. Un legame che continua a vivere nel ricordo, nella forza del silenzio, nella consapevolezza che l’amore vero non svanisce: si trasforma in presenza invisibile.
Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto? Una frase in particolare, un concetto, l’ambiente, una sensazione, un personaggio?
La frase che più mi rappresenta è:
“Questo libro è il nostro spazio sospeso nel tempo dove il ricordo non è assenza, ma presenza invisibile.” Mi piace perché racchiude tutto: il dolore, la bellezza, la resistenza dell’amore e la forza della memoria.
Perché pensi che i lettori debbano leggere il tuo libro?
Perché parla a chi ha amato profondamente, anche solo per un istante. A chi ha perso, a chi ha trovato sé stesso nell’altro. È un libro che non consola, ma accompagna. Che non dimentica, ma trasforma. E che ricorda a tutti che l’amore vero non finisce: resta, anche quando non lo vediamo più.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Le parole mai dette”, quali useresti?
Intenso, vulnerabile, eterno.
Perché ogni parola nasce da una ferita, ma resta come memoria viva. È un libro che non ha paura di mostrarsi fragile, e proprio per questo lascia un segno che dura.
Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere
“Se potessi parlare con la persona che ha ispirato questo libro, cosa le diresti oggi?”
Le direi che non ho mai smesso di scrivere per lui. Che ogni parola è stata un ponte, una carezza, un modo per tenerla accanto. E che, anche se il tempo ha cambiato tutto, non ha cancellato nulla. Perché l’amore vero non finisce: si trasforma in memoria, in forza, in silenzio che accompagna.L’amore che abbiamo ricevuto e dato e’ una luce che ci avvolge e ci unisce.Ogni respiro e’ dicato a lui e all’amore che mi ha dato.In ogni mio libro lui’ c’e ,perche’ e’ grazie a lui che ho ripreso a scrivere dicendomi che quello che facevo era UN DONO e che dovevo continuare a CONDIVIDERLO con le persone donando un po’ di luce e speranza.
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