Simone Ruggerini: intervista scrittore

Intervista all'autore Simone Ruggerini.
Simone Ruggerini
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Simone Ruggerini autore del libro Tutto è scritto

Tutto è scritto1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Tutto è scritto, cosa diresti?

Tutto è scritto è una storia di vite che iniziano a connettersi tra loro attraverso eventi tragici, come la presenza di un perverso serial killer nella città di Parma. Con il tempo ciò che li unisce davvero e nel profondo verrà sempre più a galla, li cambierà, li trasformerà e li farà cadere in un vortice di terrore per il quale non tutti loro saranno pronti; lo dovranno comunque affrontare insieme, se vorranno mantenere viva una piccola scintilla di sanità mentale…

2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui gli omicidi prendono il sopravvento cambiando le esistenze dei protagonisti?

Sin da piccolo ho amato visceralmente il genere horror/thriller, sia narrativamente che cinematograficamente parlando. Non posso negare di avere un imprinting fortissimo in tal senso: Stephen King, Lovecraft, Poe… Carpenter, Cronenberg, De Palma, per citarne solo alcuni. D’altra parte lavoro con la psiche da più di 6 anni (faccio lo psicoterapeuta), e credo che anche questo mi abbia inevitabilmente influenzato, soprattutto attraverso l’incontro con i tanti mondi interiori, con gli inconsci individuali e collettivi e le loro manifestazioni più disparate, con la sofferenza e il dolore, la rabbia e la paura.

3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Non ho particolari messaggi da trasmettere, è un libro più di intrattenimento che di riflessione. Però una cosa di cui sarei estremamente felice è che Tutto è Scritto coinvolgesse chi lo legge, che sprigionasse il desiderio di voler sapere come andrà a finire tutta la storia e che, una volta arrivati all’ultima pagina, rimanesse il piacere della lettura appena fatta e sì, perché no, anche un poco di stupore.

4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Sì, forse un epilogo. In realtà più che aggiungere avrei cambiato qualche parte; ma credo sia giusto così, non averlo fatto intendo. Questa è la storia, così sia dunque.

5. Se Simone Ruggerini dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Tutto è scritto, quali userebbe?

Camaleontico, oscuro, vorticoso.

6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Perché c’è molta passione dentro, è stato scritto con l’anima più che con la penna. Credo che possa stimolare emozioni di diverso tipo, dal terrore alla commozione, ed emozionarsi, lo dico anche per la professione che faccio, è ciò che ci rende davvero vivi, qualunque cosa sia a stimolarcele. Se qualcuno poi è alla ricerca di una storia tra il thriller e il paranormale e ama i racconti dove più personaggi vedono incrociati i loro destini e incontrano qualcosa di più grande di loro da dover affrontare, credo che allora possa dare una chance a Tutto è Scritto. Potrebbe non deluderli!

7. Simone Ruggerini ha nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Sì, proprio da pochi mesi ho iniziato la stesura di un secondo romanzo; sarà piuttosto diverso dal primo, meno corale e più personale, una sorta di incrocio tra un’autobiografia e Alice nel Paese delle Meraviglie (libro che amo tantissimo). Le atmosfere comunque ricalcheranno, nelle mie idee, quelle già presenti soprattutto nell’ultima parte di Tutto è Scritto. Stiamo a vedere cosa verrà fuori!

8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?

Ne dico due: La Ragazza nella Nebbia di Donato Carrisi, che ho letteralmente divorato, e poi una rilettura, un classico, 1984 di George Orwell, uno dei libri più spaventosi mai scritti. Entrambi toccano poi dei temi estremamente attuali: basta dare un’occhiata critica all’attuale modalità di comunicazione dei media e alla politica dominante, qui in Italia…

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Sinceramente, non ho ancora letto nulla di così inconsigliabile. Diciamo che sono stato per il momento fortunato…

10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Perché hai iniziato a scrivere? Domanda banale, ma che non ho ancora ricevuto. Risposta: perché credo proprio di averne bisogno, per stare bene con me stesso, come forse poche altre cose al mondo. E mai lo avrei immaginato, se ripenso ai brutti voti che prendevo nei temi a scuola… e poi temo che sia uno dei modi migliori che ho per comunicare e connettermi con gli altri, essendo di base introverso!

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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