Vitaliano Fulciniti: intervista scrittore

Intervista autore Vitaliano Fulciniti.
Vitaliano Fulciniti
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Recensione Libro.it intervista lo scrittore Vitaliano Fulciniti autore del libro Dall’accoglienza all’integrazione

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Dall’accoglienza all’integrazione, cosa diresti?

Questo libro è un grande messaggio rivolto innanzitutto ai nobili e puri cuori dei giovani, ovvero di coloro i quali domani – un domani non molto lontano – saranno chiamati ad affrontare le varie problematiche che sempre più affliggeranno il genere umano. Proprio loro devono comprendere da subito, quanto sia necessario valutare attentamente le differenti situazioni senza accettare passivamente quanto viene detto da altri anzi, al contrario, provvedendo con grande perizia a verificarne la veridicità.

Io con il mio libro spero di poter dimostrare quanto falsi possano essere molti dei messaggi che oggigiorno, con crescente e preoccupante frequenza, vengono diffusi fra le giovani generazioni, instillando nelle loro menti la falsa idea che l’origine di qualunque male possa essere ricondotto alla presenza dello straniero, dell’altro, di quello che viene a rubare qualcosa che è mia. Sarebbe invece estremamente importante imparare ad apprezzare colui che porta la sua cultura, le sue tradizioni, il suo modo di vivere ed essere: solo dalla pacifica convivenza potrà scaturire un reciproco accrescimento e miglioramento.

2. Ci puoi raccontare da quale esigenza personale parte questo libro ispirato, che parla di immigrazione, umanità e diritti?

Aver vissuto fra questi meravigliosi esseri umani per 14 mesi, mi ha consentito di osservare loro ma, contemporaneamente, analizzare nel profondo il mio essere interiore. Grazie alla loro vicinanza, ai loro racconti, ho imparato ad apprezzare molto di più quanto possiedo, il luogo meraviglioso nel quale vivo e dove spero possano per sempre vivere i miei figli ed i loro di figli. Durante il periodo di direzione del Centro ho cercato di donare tutto l’amore che quei fratelli disagiati meritavano di ricevere, ricevendo in cambio un calore umano elevato all’ennesima potenza.

Troppo spesso si è portati a pensare che chi sbarca sulle nostre coste ha bisogno esclusivamente di un pasto caldo, un abito asciutto, un luogo confortevole dove ripararsi dalle intemperie. No. Mi dispiace. Non hanno bisogno solamente di questo ma anche e soprattutto di tanto calore umano. Hanno bisogno di qualcuno che gli sorrida, che li prenda sottobraccio e li ascolti attentamente mentre raccontano i drammi che li hanno obbligati ad abbandonare tutto quel poco o molto che possedevano. Ecco tutto questo io sono riuscito a farlo, grazie anche ai preziosissimi insegnamenti dei miei meravigliosi collaboratori. Quando è finito il mio incarico ho sentito forte l’esigenza di raccontare quello che io avevo vissuto in prima persona e, soprattutto, cosa avevo fatto per provare a ridare dignità a chi l’aveva tragicamente perduta.

3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Vorrei che coloro i quali decideranno di leggere il libro, possano riuscire a comprendere fino in fondo il significato di ogni singola parola, cogliendo il grande messaggio di amore, rispetto, fratellanza per l’essere umano senza distinzione di sesso, razza, religione, e che, subito dopo, possano esplorare serenamente il profondo del loro animo… scopriranno di essere già in possesso di grandi doti naturalmente insite in ogni essere pensante appartenente all’unica razza che io conosco, ovvero la razza umana.

4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Avrei voluto aggiungere molte altre storie personali di fratelli giunti da ogni parte del mondo, ascoltate direttamente o attraverso i fedeli racconti dei miei collaboratori, ma, ahimè, invece di un libro avrei rischiato di scrivere un volume enciclopedico.

Seconda parte intervista a Vitaliano Fulciniti

5. Se Vitaliano Fulciniti dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Dall’accoglienza all’integrazione, quali userebbe?

Vero, fraterno, magico.

6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Perché leggerlo può fare capire come realmente si possa operare in un settore estremamente delicato, rappresentato da un meraviglioso contenitore all’interno del quale si incontrano sistematicamente esseri umani provenienti da ogni parte del mondo, provati e violentati non solo nel corpo ma, soprattutto, nell’animo e nella mente, da esperienze drammatiche e che, nonostante tutto, sono pronti a donare amore.

7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Invogliato dall’interesse finora riscosso da questo libro tra lettori di differente età, ho iniziato la stesura di un nuovo testo che pur inquadrato nel medesimo ambito del fenomeno migratorio, cercherà di analizzare eventuali variazioni apportate da una normativa in costante evoluzione, senza però mai tralasciare gli elementi umani e le tragiche storie che li accompagnano.

8. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Cosa avresti voluto fare dopo aver maturato questa esperienza breve ma intensa oltre che altamente formativa?

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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