Recensione Libro L’anno che è passato

Citazione “… sono consapevole che tra quel momento nella sua stanza vuota e la caduta giù per le scale c'è un buco enorme, un vuoto immenso che non so colmare.”
L'anno che è passato
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Di cosa parla L’anno che è passato di Amanda Reynolds

Quando Jo Harding cade giù per le scale di casa, si sveglia in ospedale con un’amnesia parziale: non ricorda più nulla di cosa le è successo nell’anno appena trascorso. Accanto a lei trova premurosi il marito Rob e i due figli Sash e Fin.

Presto Jo, protagonista del libro L’anno che è passato di Amanda Reynolds, si pone delle domande e si rende conto che lei potrebbe essere stata una madre e una moglie non così perfetta come le vogliono fare credere. Tutti infatti sembrano volerle nascondere qualcosa. E in effetti, a mano a mano che Jo si riappropria di brandelli del suo passato recente, quel che vede la sorprende, la inquieta, la disturba, perché non collima con l’immagine serena di una donna appagata dalla vita famigliare, con un marito affettuoso, due figli ormai grandi e responsabili, una bella villa in campagna.

Cosa è successo durante l’ultimo anno? Perché dai recessi della sua memoria emergono volti sconosciuti, situazioni inconsuete, sensazioni di pericolo incombente? Perché si sente così sospettosa di tutti, degli amici, dei figli, del marito… persino di sé stessa?

Commento del libro L’anno che è passato di Amanda Reynolds

L’anno che è passato, opera prima della scrittrice inglese Amanda Reynolds, è una storia di bugie, segreti, tradimenti familiari. I capitoli si alternano tra prima e dopo la caduta dalle scale della protagonista, in un continuo, passaggio dal passato al presente che funziona davvero bene, aggiungendo a una trama interessante e narrata in maniera veloce, un’atmosfera avvincente e ritmata.

I personaggi sono ritratti in maniera credibile, ma volutamente in maniera che risultino antipatici. Il romanzo è pieno di colpi di scena che inchiodano l’attenzione del lettore che inaspettatamente si trovano a leggere un thriller psicologico pieno di sfaccettature drammatiche e terrificanti. Una di queste ti accompagna per tutte le trecento pagine e si porta a chiederti se possiamo fidarci veramente di Jo?

Per tutto il romanzo abbiamo solo e soltanto il suo punto di vista e sappiamo che dopo la caduta lei diffida di tutti, in particolar modo del marito. Vediamo le situazioni solo attraverso il suo racconto spesso limitato, e come tale abbiamo un’esperienza di lettura molto polarizzata indirizzata solo al recupero dei ricordi.

Chiaramente l’autore ha scelto di utilizzare questa tecnica, in quanto aiuta a mantenere una certa suspense all’interno del romanzo. Come Jo, infatti, anche noi cerchiamo a tutti i costi di recuperare i suoi ricordi.

La parte migliore di questo romanzo per me è l’epilogo quando gli eventi culminano e la verità, con momenti veramente tristi, ha un risvolto a dir poco amaro.

Kathrin Hughes, autrice di La Lettera conclude la sua prefazione al romanzo scrivendo: “Nel romanzo di esordio L’anno che è passato, Amanda Reynolds mette la sua scrittura raffinata e incalzante al servizio di una protagonista costretta dagli eventi a svelare l’orrore che può nascondersi dietro la facciata di una vita ‘normale’.”

Recensione scritta da Milena Privitera

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Milena Privitera

Presentazione Milena Privitera Leggere è la mia prima passione. Scrivere la seconda.

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